“Non vale rullare”, “il gol del portiere vale doppio”, “se vinciamo noi si fa la bella”… Queste sono solo tre delle innumerevoli frasi che ognuno di noi ha pronunciato in una qualsiasi partita di calcio balilla; perché parliamoci chiaro: chi non ha mai fatto almeno una partita? Tutti.
Il modulo era sempre quel 2-5-3 abbastanza bizzarro da vedere su un reale campo da calcio ma che trovava la sua reale efficacia sul quel tavolo ferroso in cui comparivano questi 22 omini che tanto ci hanno appassionato da bambini e che continueranno ad appassionare intere generazioni.
Probabilmente la cosa a cui si faceva meno caso era il colore da scegliere, ci si metteva solitamente nella parte più vicina al tavolo del bar dove si era seduti. Solo in casi di scaramanzia o di particolare preferenza per uno dei due colori si sceglieva uno specifico lato del tavolo: da una parte i rossi e dall’altra i blu.
Credo però che ci sia una città al mondo dove nei bar scegliere il colore sia la priorità ancor prima di scegliere il compagno più bravo o quello che meglio gioca in difesa: quella città è Teheran, teatro di uno dei derby più infuocati del mondo.
Ed è per questo motivo che vi diamo oggi il benvenuto al Sorkhabi Derby (il derby dei rossoblu), quello che da 46 anni si gioca tra i rossi del Persepolis ed i blu dell’Esteghlal.
Il Persepolis (o anche Pirouzi) nasce nel 1963 reclutando molti giocatori dello Shahin FC, squadra sciolta dagli alti papaveri dello sport iraniano (molto legati all’allora dittatura) che la vedevano come fumo negli occhi visto il veloce processo di crescita, i numerosi talenti che sfornava ma soprattutto per le idee molto legate al popolo più che alla dittatura. Le cose all’inizio non andarono benissimo ed il Persepolis rimase nelle serie cadette per 5 lunghi anni trovando la massima divisione solo nel 1968.
L’Esteghlal invece nasce nel 1945 col nome di Docharkhe Savaran, per mutare 4 anni dopo in Taj FC, la parola Taj in persiano significa “corona” a simboleggiare che i blu sono da sempre la squadra dei più “potenti”. Il nome Esteghlal (che significa indipendenza) arriverà solamente nel 1979 a seguito della rivoluzione islamica con la voglia di lasciarsi alle spalle quel brutto periodo di dittatura. Tuttavia i propri sostenitori rimarranno sempre con idee che poco hanno a che fare con quelli degli arciodiati rivali rossi.
Per sintetizzare, possiamo quindi dire che il Persepolis è la squadra del popolo, mentre l’Esteghlal la squadra della borghesia.
Il giorno della partita (amichevole, coppa, campionato o qualsiasi altra cosa) la città iraniana si blocca completamente, la città diventa caotica, il traffico si paralizza e la strada per arrivare all’Azadi Stadium si rivela più difficile che scalare il Monte Bianco senza attrezzatura.
Ma procediamo con ordine: il primo match tra Persepolis ed Esteghlal viene giocato nel 1968 e termina 0-0, sulla carta la partita contava poco visto che si trattava di un’amichevole; anche se di amichevole ci sarà ben poco nelle sfide che seguiranno, garantito!
Come anticipato, le alte autorità iraniane non vedevano di buon occhio il neo nato Persepolis ed infatti nelle prime 4 partite di campionato, disputate tra il 1969 ed il 1971, l’Esteghlal ottenne 3 vittorie di cui 2 arrivate grazie al classico risultato a tavolino, 3-0.
Tutto ciò lo si deve al fatto che i rossi abbandonarono entrambe le volte il campo a seguito di alcune decisioni arbitrali molto discutibili che ovviamente avevano favorito l’Esteghlal.
Per trovare la prima vittoria del Persepolis dobbiamo arrivare alla stagione 1971-1972, dove nelle due partite di campionato, i rossi riuscirono ad imporsi per 4-1 e 2-0. In entrambi i casi andò a segno quello che tutt’ora è il miglior marcatore del Sorkhabi con 7 reti, Safar Iranpak attaccante nato nel 1947, una vita per il Persepolis, dapprima nello Shahin dal 1961 al 1968 dove realizzò 23 gol in 98 partite ed in seguito con la maglia rossa dal 1968 al 1980 dove andò a rete 74 volte in 143 partite.
L’anno successivo i derby presero invece la strada dell’Esteghlal che si impose 2-0 e 1-0. Nella seconda gara decise un gol di Mohammad Reza Adelkhani, attaccante anch’esso classe 1947 che militò per una stagione nel Bayern Monaco a metà anni sessanta.
Ma arriviamo ad una data che non scorderà mai nessun tifoso iraniano, soprattutto se il tifoso in questione preferisce gli omini rossi del calcio balilla:
6 settembre 1973, un uragano si abbatte sull’Esteghlal. Alla fine della partita il tabellone dice 6-0 Persepolis, una mazzata di quelle da antologia, difficili da mandare giù. Sugli scudi sale Homayoun Behzadi, 3 gol, tutti nel secondo tempo come Eamon Zayed (giocatore di cui parleremo più avanti nell’articolo), unici due ad aver realizzato una tripletta in questa stracittadina. Nella stessa partita, l’allora allenatore dei blu, Zdravko Rajkov cambiò, al 64° minuto, il portiere titolare Mansour Rashidi con il sostituto Nasser Hejazi che fece comunque in tempo a prendere i 2 gol finali di Behzadi. Tale partita fu poi soprannominata Shishtayiha Derby (il derby dei 6 gol).
A questa tranvata l’Esteghlal reagì parzialmente pareggiando il derby di ritorno e vincendo quello di andata dell’anno successivo per 1-0 grazie al gol di Hassan Rowshan all’88° minuto.
Un fatto abbastanza curioso ed alquanto pericoloso lo troviamo nel derby vinto dall’Esteghlal per 1-0 il 7 ottobre 1983: l’emittente locale IRIB che allora (e tutt’ora) trasmetteva le partite, non riuscì (per quale motivo non si sa) a far arrivare il segnale in buona parte dell’Iran e di conseguenza a Teheran. In un clima “normale” un appassionato si arrabbierebbe parecchio ed ascolterebbe la partita per radio, non qua. L’Azadi allora poteva ospitare 100.000 persone, se ne presentarono 128.000 e moltissimi di questi si dovettero arrampicare sul tetto dello stadio e sui fari; cosa non si fa per la propria squadra. Fortunatamente nessuno si fece particolarmente male.
Ma arriviamo ad una delle partite più bollenti di tutta la storia del Sorkhabi, quella dell’11 gennaio 1995. Quando la partita sembra indirizzata nella direzione del Persepolis, avanti 2-1, ecco che accade quello che tutti i tifosi del Persepolis temevano, il classico aiutino dell’arbitro che, a 3 minuti dalla fine, concede un più che discutibile calcio di rigore per l’Esteghlal che verrà trasformato in gol. 2-2! Poco prima del fischio finale parte una vera e propria guerriglia: i tifosi del Persepolis vengono a contatto con quelli dell’Esteghlal, i giocatori vengono a contatto tra di loro ed ecco che una delle più memorabili risse nella storia del calcio ha inizio. L’Azadi non sembra più uno stadio, sembra un enorme ring dove ogni colpo proibito è concesso: sassi e calcinacci volano da una parte all’altra, calci e pugni diventano la normalità. La sicurezza impiegherà diverso tempo per ripristinare un barlume di ordine, anche se fuori dallo stadio continueranno gli scontri.
Agli occhi del governo iraniano tutto ciò è stato inammissibile e mai dovrà più capitare una cosa del genere; da quel momento, ogni qualvolta ci sarà il Sorkhabi, l’arbitro dovrà arrivare dall’estero per evitare pressioni di ogni tipo e per evitare soprattutto di cadere in guerriglie come quella dell’11 gennaio. Tale situazione durerà fino al 2009 e tra gli arbitri più famosi, citiamo il tedesco Merk, il russo Ivanov e gli italiani Rodomonti e Rosetti.
Ma ci credete che in una stracittadina così infuocata non si ripetano più episodi di violenza?29 dicembre 2000, nulla a che vedere con la precedente partita dove il risultato è ancora 2-1 ma questa volta a favore dell’Esteghlal, complice anche un gol di Mehdi Hasheminasab, considerato dai tifosi del Persepolis il capo dei traditori. Fu proprio in quell’anno che il 27enne difensore iraniano passò dalla sponda rossa a quella blu.
A pochi minuti dalla fine è il figliol prodigo Ali Karimi ad impattare il risultato concludendo con un potente destro da pochi passi.
Ciò che accadde verso la fine della partita è una vera e propria miccia: dopo essersi provocati per buona parte della partita, il portiere dell’Esteghlal Parviz Broumand e l’attaccante del Persepolis Payan Rafat vennero alle mani soprattutto per un pugno in piena faccia del numero 1 in maglia blu. Apriti cielo, partì una delle più incredibili risse da saloon che la storia del calcio ricordi, se quella del 1995 era una battaglia, questa diventa una vera e propria guerra.
I giocatori si scambiano violenze di qualsiasi tipo, sugli spalti neanche a parlarne, tifosi rossi e blu vengono alle mani in men che non si dica. I tafferugli sono dovunque e questa volta la polizia non riuscirà a riportare la calma; gli scontri proseguiranno fuori dallo stadio, dove numerosi negozi e centinaia di macchine verranno demoliti in pochissimo tempo. Teheran diventa ben presto il teatro di una vera e propria megarissa, gli ultras delle due fazioni non si stancano facilmente di menar le mani ed una parvenza di calma la si avrà solamente il giorno dopo quando la polizia comminerà diversi arresti, tra cui anche 6 calciatori.
Ma le eterne sfide tra le due grandi rivali non sono solo sinonimo di violenza e non si limitano al solo campionato. Raccontano anche di grosse soddisfazioni e di conseguenza, grosse delusioni.
Il 9 dicembre 2011 si giocano i quarti di finale della Hazfi Cup (la coppa iraniana), si tratta di gara secca ed al termine dei 90 minuti, vuoi per la tensione, vuoi per la prestigiosa posta in palio, non viene segnata nessuna rete.
Si va quindi ai tempi supplementari ed è un vero e proprio trionfo per l’Esteghlal che porterà a casa un 3-0 che non ammette repliche: andranno in gol Mojtaba Jabbari (nella foto sotto) con una doppietta ed Esmaeil Sharifat che conclude a porta vuota. L’Esteghlal avrà poi il merito di battere in semifinale lo Shahrdari Yasuj ed in finale (guarda la sorte) lo Shanin Bushehr, attuale nome di quello vecchio Shanin rifondato nel corso degli anni.
Ma il derby forse più incredibile di tutti, quello più romantico se vogliamo (almeno per i rossi) viene giocato il 2 febbraio 2012. Al 49° minuto l’Esteghlal è avanti 2-0, tutto fa supporre che oggi, a festeggiare saranno i blu forti anche del fatto che al minuto 69, il Persepolis rimane in 10 per l’espulsione di Mehrdad Oladi; gli ultimi 20 minuti dovrebbero essere una formalità per la forte squadra borghese.
Una decina di minuti prima dell’espulsione di Oladi, il tecnico turco del Persepolis Mustafa Denizli fece entrare Eamon Zayed, giocatore libico nato in Irlanda, attaccante che fino a quel momento aveva giocato prettamente nella patria natìa mettendo a segno un discreto numero di gol.
Ma la massima gloria per questo giocatore doveva ancora arrivare ed arrivò ai minuti 82, 83 e 92 di quella partita del 2 febbraio. In 10 minuti Zayed spazzò via l’Esteghlal che con tutta probabilità, stava già pensando ai festeggiamenti. Il giocatore irlandese, con quella tripletta entrò di diritto nella storia del derby più sentito di tutta l’Asia, i tifosi del Persepolis non potevano credere ai loro occhi e quelli dell’Esteghlal furono ammutoliti nel giro di pochi istanti.
Dopo il 6-0 del 1973 questa è la seconda maggior onta che l’Esteghlal subisce dagli odiati rivali.
Va detto, che nonostante l’Esteghlal abbia subito le vittorie più brucianti, le statistiche ci dicono che gli uomini in blu sono quelli che hanno vinto più derby (24-17, i pareggi sono 37) e soprattutto hanno vinto più trofei (33-24 tra cui 2 Champions League asiatiche nel 1970 e 1991).
Questo è dunque il Derby di Teheran, uno dei più sentiti, dei più violenti, dei più infuocati, dei più romantici, dei più drammatici.
Ne sono stati giocati 78 finora, gli ultimi 4 sono finiti tutti 0-0… Tante storie saranno ancora da scrivere e noi saremo lì ad aspettare che rossi contro blu facciano scoppiare d’emozione l’Azadi.
Matteo Maggio
Fonti: wefollowfootball, presstviran, wikipedia, leschampions, celebritiesworld
Matteo Maggio
Fonti: wefollowfootball, presstviran, wikipedia, leschampions, celebritiesworld
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.