venerdì 7 marzo 2014

UN MAZZO DI MIMOSAS

8 marzo: come ogni anno è di rito, in questo giorno, la festa della donna. Anche noi di alla faccia del calcio vogliamo celebrare con un augurio questa festa, andando a parlare di una squadra che porta proprio il nome del fiore simbolo di questa festa: la mimosa.
La squadra in questione è l'Amicale Sportive des Employés de Commerce Mimosas, meglio noto come ASEC Mimosas, colori sociali giallo-nero, miglior squadra ivoriana per diverso tempo.


L'ASEC Mimosas nasce nell'ormai lontano capodanno del 1948, quando un gruppo di imprenditori di origine francese e libanese emigrò in Costa d'Avorio. Il club non vinse subito, anzi, bisogna attendere il 1962, quando i black and yellows trionferanno nella coppa nazionale; nell'anno successivo, poi, il club metterà in bacheca anche il primo campionato, che divenne esclusiva della squadra di Abidjan anche dal 1970 al 1975. Tale periodo è anche definito "era di Eustache Manglè e Laurent Pokou"; del primo non si hanno praticamente tracce, del secondo, invece, possiamo dire che è stato 2° nella classifica del pallone d'oro africano nel 1970, inoltre può vantare il record di gol nelle prime 10 partite della Coppa d'Africa per nazioni, ben 14 tra le due edizioni del 1968 e del 1970.
 
Laurent Pokou

Dopo tale periodo, il Mimosas vedrà molti anni di buio arricchiti da un solo campionato ed una sola coppa nel periodo 1976-1990. Troppo poco per una squadra sempre propensa ad elevarsi nell'elite del calcio africano.
La svolta arriva nel 1989, quando ad essere eletto presidente è Roger Ouegnin, una vera icona della squadra ivoriana, tanto che è ancora l'attuale presidente.
Ouegnin chiamerà sulla panchina dei gialloneri una vecchia conoscenza del calcio francese, Philippe Troussier. Il primo anno è di transizione, i successivi di trionfo: campione ivoriano nel 1990/1991/1992, coppa ivoriana e supercoppa (quest'ultima chiamata Coupe Houphouet-Boigny).
Fino ad ora tutto nella norma, non c'è nulla di strano nel vincere tanti trofei in un così breve lasso di tempo; tante squadre in giro per il mondo ci sono riuscite. Ma cosa differenzia il Mimosas dalle altre squadre?
Tra il 1989 ed il 1994, gli eroi gialloneri non perderanno neanche una gara in patria tra campionato e coppa. Record tutt'ora imbattuto. 108 partite senza sconfitte, gol a raffica, trofei e solide difese. Successivamente a Troussier, siederanno sulla panchina il già citato Eustache Manglé e Charles Albert Roessli.
Tale periodo si interromperà il 19 giugno 1994, quando il Société Omnisport Armée sconfisse 2-1 il fortissimo Mimosas in una gara di campionato.

Il Mimosas versione 1991-1992

Nel frattempo, più precisamente nel 1993, nasce quella che è definita una delle migliori scuole calcio (e non solo) d'Africa.
Nella scuola del Mimosas sono passate anche tante stelle, diventate poi delle star a livello mondiale alcuni, a livello europeo altri. Tra i vari giocatori possiamo citare Yaya Tourè ed il fratello Kolo (attualmente nella massima serie inglese con Manchester City e Liverpool), Aruna Dindane (50 gol in 131 partite con la maglia dei belgi dell'Anderlecht), Salomon Kalou (ora al Lille dove segna con estrema continuità, ex Chelsea per 6 anni tra il 2006 ed il 2012) e Didier Zokora (attualmente al Trabzonspor ma con un passato al Siviglia ed al Tottenham).

Yaya Touré al centro in maglia Mimosas

Dopo il 1994, l'ASEC vincerà il campionato ancora tre volte nella seconda metà degli anni 90, per altrettante volte metterà in bacheca la coppa nazionale e per ben 4 la supercoppa. Ma cosa manca alla prestigiosa stanza dei trofei? La Champions d'Africa. Ed arriverà nel 1998 quando gli ivoriani supereranno nel primo turno i burkinabé del Racing Bobo-Dioulasso (0-1 e 4-1), al secondo turno i gaboniani del FC 105 Libreville (2-0 e 2-2), nel girone chiuso al 1° posto i sudafricani del Manning Rangers (3-1 e 0-1), i marocchini del Raja Casablanca (1-0 e 1-1) ed i tanzaniani dello Young Africans (2-1 e 3-0).
La finale verrà giocata contro gli zimbabwani del Dynamos Harare e non sarà semplice per il Mimosas, dopo che la gara di andata ad Abidjan terminerà 0-0. Ma i gialloneri non si faranno intimorire dallo stadio avversario e riusciranno ad imporsi 4-2 trionfando nella massima competizione continentale per club (finora unico trofeo).

Il Mimosas campione d'Africa 1998

L'anno successivo arriverà anche il trionfo nella Supercoppa d'Africa, dopo aver battuto l'Esperance Tunisi (vincitore della Confederation Cup) 3-1 dopo i supplementari.
Dal 2000 fino ad oggi i gialloneri continueranno a rastrellare trofei in patria senza però imporsi a livello continentale, nonostante le numerose partecipazioni sia alla Champions che alla Confederation Cup.
Questa è dunque la storia di una delle più forti squadre africane, detentrice di un record tutt'ora imbattuto e di una società che tiene prima di tutto ai giovani, facendoli crescere nella propria accademia ed evitando ad alcuni la pericolosa vita di strada.
Da parte nostra, ancora tanti auguri a tutte le donne.

Matteo Maggio



Fonti: wikipedia, ambagabon, asec, dailymail

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