venerdì 31 marzo 2017

MA COSA FACEVA DA GIOVANE BRIAN CLOUGH?

Brian Clough è sicuramente uno dei più grandi personaggi della storia del calcio, mai avvezzo al politicamente corretto e senza peli sulla lingua.
Le sue impronosticabili vittorie ottenute sulle panchine di Derby County e Nottingham Forrest ne hanno giustamente alimentato il mito, già di per se sostentato da uno stile e da una parlantina a dir poco oltre le righe.
Del Clough allenatore si è detto e scritto ormai tutto, tanto che sia che siate pro o contro (Leeds?) non ne potete negare l'importanza da lui avuta per la sviluppo del calcio inglese.
La frase "If God had wanted us to play football in the clouds, he'd have put grass up there" rappresenta un punto di rottura enorme rispetto ai dettami del calcio anglosassone, rendendo il suo pensiero tattico immortale allo stesso modo dei suoi successi.
Ma prima di diventare un autentico mito nel ruolo di manager, a cosa si dedicava il sempre irrequieto Coughy?
La sua specialità erano i gol, perché Brian Howard Clough per alcuni anni è stato uno dei centravanti più prolifici e temuti d'Inghilterra, fino a che il destino all'apparenza meschino non gli ha aperto la strada di allenatore.


Sostenuto dal forte carattere e da uno spirito impavido, sin dalla giovane età si mette in mostra come il tipico centravanti di scuola inglese, impreziosendo il tutto con un fiuto del gol portentoso.

martedì 28 marzo 2017

HAJDUK'S TWINS

La particolarità delle coppie di fratelli nel calcio trasmette un senso di insolito e fascino che rende i suddetti atleti ricordati nel tempo anche oltre i propri meriti sportivi.
A maggior ragione questo succede con i gemelli, fenomeno ovviamente meno diffuso, ma non per questo insolito per la lunga storia del calcio
Sovente alla particolarità si aggiunge però la qualità dei suddetti giocatori, in alcuni casi veri e propri campioni.
In un nostro precedente articolo abbiamo parlato dei gemelli van de Kerkhof, eccelsi centrocampisti olandese, protagonisti di una eccellente e vincente carriera, vissuta per buona parte in simbiosi.
Anche la Jugoslavia può vantarsi di avere dato i natali ad un'altra celebre coppia di gemelli, anch'essa di altissimo livello e perfettamente coesa nelle scelte.
Stiamo parlando di Zlatko Vujovic e Zoran Vujovic, autentiche leggende del calcio balcanico, paradossalmente divisi solo dal ruolo in campo, essendo il primo un prolifico attaccante ed il secondo un efficace difensore.




Qualità che mettono da subito in mostra delle giovanile dell'Hajudk Spalato, diventando ben presto due elementi fondamentali di quella che viene definita la Zlatna Generacja (generazione d'oro).

giovedì 23 marzo 2017

LA BANDIERA GIORGOS KOUDAS

Ai giorni nostri è opinione comune che le bandiere nel calcio ne esistano più, considerando quali mosche bianche i pochi giocatori che ancora si indentificano in un solo club.
La prospettiva di lauti ingaggi, la nascita di nuovi contesti calcistici e la profonda spirale che separa dal economicamente le grandi e piccole squadre sono le cause più conclamate della fine di tale fenomeno.
Anni fa invece stare per tutta la carriera in un solo club era un onore ed una cosa assolutamente normale, cosicché oggi possiamo ricordare e celebrare più di un calciatore sotto quest'ottica.
Poco conosciuto in Italia risulta sicuramente Giorgos Koudas, per tutta la carriera con la maglia del PAOK Salonicco, ma davvero ad un passo dall'esordire con i rivali dell'Olympiakos nel 1966.



La sua crescita calcistica avviene proprio nel settore giovanile della Dikefalos tou vorra dove sin da subito mette in mostra un talento sopraffino ed una grandissima personalità.

lunedì 13 marzo 2017

WHEN THE SKY WAS BLUE

Nessuna competizione come la FA Cup è in grado in trasmettere lo stesso grado di emozioni e di riconciliare talvolta con i veri valori del football.
La storia della più antica competizione per club è colma di memorabili imprese, laddove anche i più improbabili Underdog si sono concessi una o più giornate di autentica gloria.
In effetti il contesto della Coppa d'Inghilterra è teatro da sempre dei cosiddetti Giant Killing,  vale dire il caso in cui una squadra di serie inferiore elimina una delle Grandi del calcio inglese.
In casi leggermente più rari la squadra sfavorita è riuscita addirittura a vincere la competizione, generando sorpresa ed ammirazione in tutta l'isola britannica.
Uno dei casi più noti in tal senso è l'affermazione del Coventry di John Sillett nel torneo del 1987, battendo in finale il Tottenham.




Un percorso netto quello degli Sky Blues, fatto di qualità e di grande intensità, come dimostra l'accesa semifinale contro il Leeds vinta con un sofferto 3-2.

giovedì 2 marzo 2017

CAN BARTU, IL CESTISTA CALCIATORE

In un ipotetico film di matrice hollywoodiana il protagonista, nazionale di basket, scopre quasi per caso di essere altrettanto bravo a giocare a calcio, arrivando alla clamorosa decisione di diventare calciatore professionista ed una stella assoluta della nuova disciplina.
La cosa sorprendente è che quanto appena raccontato non è la trama di un lungometraggio, ma l'inizio della carriera calcistica di Can Bartu, cestista/calciatore turco, protagonista davvero di un'esistenza da "cinema".
 
 
Nativo della capitale Istanbul, si dedica proprio al basket nella sezione del Fenerbahçe diventando ben presto uno dei migliori giocatori della nazione, arrivando per giunta a giocare nella selezione nazionale.