sabato 28 gennaio 2017

ARON WINTER

Una dei capisaldi del settore giovanile dell'Ajax è quello di formare giocatori completi in ogni fondamentale, con particolare attenzione alla tecnica di base, ritenuta il vero requisito indispensabile  per ogni giocatore.
Durante il cammino di crescita il giovane calciatore affina l'aspetto tecnico e completa la maturazione fisico/atletica, diventando pronto ed utile per la prima squadra
Oltre agli olandesi "autoctoni" il club di Amsterdam ha attinto da quei ragazzi provenienti da quel inesauribile serbatoio di talento che è il Suriname, forgiando autentici ed indimenticabili campioni.
Uno di questi risponde al nome di Aron Winter, eccezionale mezzala tra le migliori della sua epoca, vera e propria reincarnazione tecnica di quello che vent'anni prima veniva chiamato calcio totale.
 
 
In effetti il centrocampista nativo di Paramaribo in campo riesce a fare più o meno tutto, amalgamando al meglio le doti fisiche fornitegli da madre natura con una squisita tecnica di base.

sabato 21 gennaio 2017

ROBA DA PAZ!!!

Da quando il calcio si è pienamente espanso in ogni parte del mondo si è potuto notare le varie differenze tra le varie scuole continentali.
Per esempio un sempre attuale adagio segnala come tra Europa e Sudamerica vi sia una notevole differenza di ritmo, che rende alcuni giocatori adatti a giocare in entrambi i contesti ed altri no.
La prova concreta della sua veridicità lo abbiamo analizzando la carriera di tanti giocatori sudamericani, veri e propri fuoriclasse in patria, ma semplici comparse o peggio nel vecchio continente.
Senza scomodare nomi altisonanti o molto conosciuti, vale la pena ricordare un giocatore uruguaiano, passato anche dall'Italia senza fortuna, ma autentico idolo in ben tre nazioni dall'altra parte dell'oceano.
In tal senso Ruben Paz a mandato letteralmente in visibilio milioni di tifosi grazie ad un piede sinistro fatato ed a un'intelligenza calcistica straordinaria.
 
 
Dopo i primi calci tirati nel Peñarol Artigas, squadra della sua città natale, passa appena diciottenne ad una altro Peñarol, quello glorioso e vincente di Montevideo.

mercoledì 18 gennaio 2017

L'ASSASSINO DELLO ZAIRE

Sulla storica partecipazione dello Zaire al Mondiale 1974 si sono dette e scritte tante cose, tra realtà, leggenda e molta disinformazione.
Se da un lato  la squadra allenata da Blagoja Vidinić non si è dimostrata all'altezza di tale palcoscenico (3 sconfitte e 14 gol subiti), dall'altro solo negli anni successivi sono emerse le minacce del dittatore Mobutu nei confronti degli stessi giocatori.
Per anni abbiamo associato allo Zaire del 1974 l'immagine di Joseph Mwepu che esce dalla barriera per calciare via una punizione, facendone un episodio comico ed in parte denigratorio del livello calcistico dell'Africa cosiddetta "nera".
Solo qualche anno dopo abbiamo scoperto che tale gesto derivava dalla paura di subire un altro gol:  Mobutu aveva minacciato che lo Zaire se avesse presso più di 3 gol contro il Brasile ci sarebbero state ripercussioni fisiche per i giocatori e per le proprie famiglie.
Difficile parlare di calcio o fare discorsi tecnici sapendo che la squadra andava in campo non per l'onore, ma per difendere la propria vita e quella dei propri cari.
A posteriori è però possibile analizzare nel dettaglio anche qualche aspetto "di campo", accorgendosi che di qualità calcistica lo Zaire ne aveva eccome.
Sicuramente merita di essere ricordato  Pierre Mutumbula Ndayé Mulamba, abbreviato per ovvi motivi in Mulamba Ndaye, ottimo attaccante e principale protagonista della vittoria in Coppa d'Africa proprio nel 1974.


Il nome completo incute inizialmente un certo timore, dal momento che Mutumbula può essere tradotto come assassino (o anche cannibale, dato che si riferisce ad un mostro mangia-bambini) .

lunedì 9 gennaio 2017

COPPA D'AFRICA 2017: MANUALE D'ISTRUZIONI.

Bandiera del Gabon, adottata dal 5 marzo 1960
Per gli amanti del calcio del continente nero, da metà gennaio perenderà il via l'edizione numero 31 della Coppa d'Africa, o Total Africa Cup of Nations (per via dello sponsor Total) 2017 quest'anno organizzata dal Gabon. Situato nella costa ovest del continente africano, ha come capitale Libreville. Grazie a numerose multinazionali presenti nel territorio per lo sfruttamento dei gas naturali e petrolio, ha visto avanzare la propria economia (e di conseguenza ha avuto la possibilità di organizzare autonomamente la manisfestazione e non solo da comprimario come nel 2012). Il paese è popolato da circa 1 milione e mezzo di persone 
Logo della manifestazione
divise in diverse etnie, la lingua ufficiale è il francese e la popolazione è per la maggior parte cattolica. Il clima è caldo e piovoso tutto l'anno ed è facile prevedere forti acquazzoni anche nei giorni delle gare. La situazione politica è stabile e la sicurezza è aumentata negli ultimi anni. Si può quindi  azzardare a considerare il Gabon una delle nazioni più avanzate della zona centrafricana