giovedì 30 giugno 2016

QUANDO IL RIGORE NON VUOLE ENTRARE

Il rigore è uno di quei frangenti nel quale chi tira ha solamente da perdere, mentre l'estremo difensore, condannato a subire la massima punizione, può sperare solo in una imprecisa conclusione o in una propria fortunata intuizione.
Molti errori dagli undici metri sono entrati nella storia del calcio, segnando in modo indelebile molto carriere, talvolta andando a macchiare anche la leggenda di grandi campioni.
In tal senso difficilmente verrà dimenticato il non lusinghiero record dell'argentino Martin Palermo, capace di sbagliare ben 3 rigori nella stessa partita quando indossava la maglia della nazionale.
El Titan, autentico idolo dei tifosi del Boca Juniors, durante la Copa America del 2009, si rende protagonista di tale "impresa" in un match contro la Colombia perso per 3-0.
Nonostante sia ancora oggi il miglior realizzatore della storia degli Xeneizes, viene molte volte ricordato proprio per tale infelice prestazione.
In pochi si ricorderanno invece di una partita del campionato italiano 1991/1992  tra Inter e Verona, dove la squadra milanese realizza un solo rigore sui quattro disponibili, tirati, però, da quattro calciatori differenti.



Il match in questione, valevole per il terzo turno di andata, vedo la compagine neroazzurra avere la meglio sui neopromossi scaligeri, al termine di 90 minuti dopo l'arbitro Pezzella si eleva ad imprevedibile protagonista.

martedì 28 giugno 2016

CARO BUD....

"Io amo il calcio. Sono tifoso del Napoli e della Lazio, da giovane nuotatore ero tesserato per loro. Mi inchino davanti a gente come Buffon, Totti e Del Piero,veri eroi del calcio, perchè hanno sempre saputo dare il giusto valore a questo sport, senza contaminazioni altrui."
Ricordando queste parole vorremmo rendere il doveroso omaggio a Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer.



Uomo di sport e "eroe" di milioni di eterni bambini come noi, che siamo cresciuti a suon di ceffoni a mano aperta, che dopo aver visto i suoi film la domenica pomeriggio, a cena pretendevamo di mangiare fagioli, che migliaia di volte abbiamo canticchiato il Coro dei Pompieri o fischiettato la sigla di Banana Joe, che scommettavamo giocandoci birra e salsicce, che almeno una volta abbiamo sognato di avere una Dune Buggy rossa con cappottina gialla.
Ebbene si, caro Bud. Se abbiamo passato un'infanzia felice, un po è sicuramente merito tuo. Grazie per ogni singola risata, ti ricorderemo per sempre... Altrimenti ti arrabbi!!!
Ciao Bud.

Simone "Montiz" Montagna

sabato 25 giugno 2016

IL SEGRETO DEL CHIEVO

Nella stagione 2001/2002 il neopromosso Chievo Verona sorprende tutti, disputando un eccelso campionato che gli vale un impronosticabile quanto meritato quinto posto finale, guadagnandosi di fatto l'accesso alla successiva Coppa Uefa.
Molto si è detto del cosiddetto "miracolo Chievo", attribuendo grandi meriti all'allenatore Luigi Del Neri, in grado di impostare la squadra con un moderno quando redditizio sistema tattico.
Nella rosa clivense non ci sono prime donne ne roboanti colpi di mercato, ma solo calciatori ottimamente propensi al grande lavoro fisico e metodico che il tecnico di Aquileia richiede loro, finalizzato a creare una squadra che si muova come un meccanismo perfetto.
 
 
In porta una della novità del mercato estivo, Cristiano Lupatelli, giovane portiere dalle ottime doti atletiche, ma soprattutto molto propenso a giocare al di fuori dell'area di rigore per garantire copertura alla difesa rigorosamente schierata a zona.

venerdì 17 giugno 2016

MARIO BERTINI

Quando pensiamo all'Italia del Mondiale del 1970 la nostra mente va inevitabilmente all'epica sfida Italia-Germania 4-3 ed alla successiva finale dove il formidabile Brasile di Pelé ha annichilito la stanca formazione allenata da Valcareggi.
Nel mezzo ci possiamo ricordare della famosa staffetta tra Rivera e Mazzola, della coppia gol Boninsegna-Riva e solo in misura inferiore degli altri componenti di tale indimenticabile formazione.
Tra di essi merita una citazione il mediano degli azzurri Mario Bertini, in assoluto uno dei centrocampisti più completi dell'epoca ed elemento insostituibile nello schieramento tattico del commissario tecnico.
 
 
La sua crescita calcistica avviene nella natia Toscana, dove si fa le ossa dapprima a Prato in serie C, dove vince il campionato  e successivamente ad Empoli, dove gioca una sola stagione (1963/1964) mettendo in piena mostra tutte le sue doti di centrocampista, realizzando inoltre 7 reti nelle 31 partite disputate.

giovedì 9 giugno 2016

EL MAESTRO PIENDIBENE

I grandi calciatori sono tali non solo per le indubbie doti tecniche possedute ma anche, o soprattutto, per il grande senso tattico da loro dimostrato sul rettangolo di gioco.
Il sapere dove posizionarsi per essere utile alla squadra o la capacità di muoversi con perfetto tempismo sono qualità che non si imparano; un calciatore le possiede naturalmente e sono una parte fondamentale di quella grande virtù che è il talento.
Da questo punto di vista José Antonio Piendibene Ferrari può essere considerato un vero e proprio precursore nel ruolo di centravanti arretrato, posizione che gli ha permesso di venire considerato come uno dei giocatori più forti della sua epoca.
 
 
Nato nella capitale uruguaiana nel 1890, si mette subito in luce nel Penarol come attaccante destro, dimostrando da subito una tecnica di base sopraffina ed un'incredibile capacità di leggere il gioco prima di tutti.

giovedì 2 giugno 2016

L'ORLANDO SPUNTATO

La carriera di certi giocatori sembra avere l’andamento tipico delle montagne russe: raggiunge apici altisonanti in determinanti momenti per poi cadere in picchiata subito dopo, magari ripetendo più volte tale concitato sali e scendi.
A volte sono limiti caratteriali o tecnici a determinare tale discontinuità, mentre in altre occasioni sono fattori terzi o imputabili ad altre persone ad impedire al suddetto calciatore di dimostrare con costanza e nel tempo le proprie doti.
Nel caso di Alberto Orlando le motivazioni possono ricadere in entrambe le casistiche, considerando in estrema sintesi il carattere del giocatore ed i vari ostacoli da lui trovati per imporsi nel suo naturale ruolo di centravanti.
 
 
La sua carriera inizia nella capitale dove è nato nel 1938, entrando nel settore giovanile della Roma all’età di 16 anni, imponendosi sin da subito come un prolifico realizzatore.