mercoledì 13 marzo 2019

IL 1988 E' ANCHE L'ANNO DI HANS VAN BREUKELEN

Difficile trovare nella storia calcistica olandese un anno più bello e vincente del 1988, con Il PSV vincitore della Coppa dei Campioni e l'Olanda di Rinus Rinus vincitrice del Campionato Europeo.
I Boaren, con Guus Hiddink in panchina, si rendono protagonisti di una bella cavalcata, classico esempio di vittoria del gruppo frutto di un collaudato sistema tattico (vedi nostro precedente articolo).
La nazionale olandese ottiene il suo primo successo grazie prevalentemente ad un Marco Van Basten fenomenale, autore di una fantastica tripletta contro l'Inghilterra e di un gol epoca nella finale contro la forte Unione Sovietica.
In entrambi i trionfi è talvolta sottostimato il ruolo avuto dal portiere Hans van Breukelen, soprattutto per i rigori parati nelle due finali.



Il 25 maggio 1988 il PSV contende a Stoccarda il più ambito trofeo continentale al Benfica, in una sfida tesa ed equilibrata che non si sblocca dopo 120 minuti di gioco.
Sono quindi necessari i rigori ed i primi dieci vengono tutti realizzati, ed è necessario andare ad oltranza per determinare il vincitore. Nella tensione generale  Anton Janssen mette a segno il suo tentativo, lasciando al difensore portoghese António Veloso l'onere di mantenere la sua squadra in panchina.
Il giocatore del Benfica calcia ad incrociare senza tanta potenza e senza angolare più di tanto, ma van Breukelen è bravo ad intuire la direzione ed a respingere la conclusione, regalando il primo storico successo alla squadra di Eindhoven.





Esattamente un mese la nazionale Oranje sempre in Germania, questa volta a Monaco di Baviera, sfida l'URSS di Valerij Lobanovs'kyj, in un match che mette di fronte stili gioco entrati nella storia dell'evoluzione tattica e tecnica del calcio.
Anche dal punto di vista tecnico la sfida è estremamente equilibrata, con la nazionale sovietica che può vantare il successo ottenuto nel girone di qualificazione del medesimo torneo grazie ad un gol di Vasyl Rats.
A fare la differenza nell'atto finale è l'estro e la grasse degli olandesi, con Ruud Gullit che porta in vantaggio i suoi al 32°, prima che Marco Van Basten al 54° segni con uno spettacolare e quasi irreale destro al volo.
L'URSS no demorde e quattro minuti dopo ottiene un opinabile calcio di rigore concesso dall'arbitro Vautrot per un presunto fallo di van Breukelen su Sergey Gotsmanov: il portiere del PSV esce a valanga, smanacciando il pallone e travolgendo l'avversario, inducendo il fischietto francese a decretare la massima punizione.
Dal dischetto si presenta Igor Belanov, Pallone d'Oro 1986, il quale con una rincorsa rapidissima indirizza la palla alla destra del portiere olandese, il quale con freddezza non si fa disorientare e respinge con sicurezza la conclusione del campione della Dinamo Kiev.


Stampa ed addetti ai lavori non perdono tempo ad incensare i Tulipani, soprattutto chi i gol li ha segnati, come Marco Van Basten, premiato giustamente con il Pallone d'Oro da France Football al termine della stagione.
Nella classifica non figura il buon van Breukelen, nonostante i suoi due rigori parati siano stati decisivi per le due vittorie descritte; in verità va detto che i due tiri non sono esattamente perfetti per angolazione e potenza, ma l'intuito del portiere e la sua capacità di mantenersi freddo in momenti topici è notevole.
Nella carriera di uno dei portieri più forti e carismatici del periodo, tali interventi brillano e restano nella memoria degli sportivi olandese.



Giovanni Fasani





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