Abbiamo ancora tutti negli occhi la grande lezione di umanità ed attaccamento alla vita che Stefano Borgonovo ci ha offerto durante la sua terribile malattia.
A ricordarci la portata morale dell'uomo resta la fondazione da lui creata per raccogliere fondi contro la terribile SLA, malattia che l'ha condotto alla morte nel 2013.
Durante la sua carriera l'attaccante nativo di Giussano è stato ovunque apprezzato, sia come professionista modello, sia come prolifico attaccante.
Nel 1986 il centravanti lombardo viene acquistato dal Milan che lo lascia maturare nel Como, sua squadra di appartenenza, dove si mette in luce per talento e qualità atletiche.
Nel 1988 va in prestito alla Fiorentina, dove fa letteralmente sfracelli in coppia con un altro eccelso talento del tempo, Roberto Baggio.
Grazie agli assist del Divin Codino arriva a segnare 14 gol in campionato, guadagnandosi la chiamata alla base dal club rossonero, intento in quegli anni a formare un vero e proprio squadrone, dando concretezza al concetto di panchina lunga.
Sulla base di tale principio non è facile trovar spazio soprattutto in attacco, dove l'ingombrante presenza del fenomenale Van Basten riduce di molto gli spazi disponibili per gli altri attaccanti.