Al termine della stagione 1990/1991 la Juventus si imbarca per una breve tournée con destinazione Stati Uniti e Messico, con lo scopo, oltre di raccogliere dollari/pesos, di dare slancio all'embrionale football (soccer) a stelle e strisce e al latente futbol centramericano.
La rosa è composta da buona parte dei giocatori che hanno da poco concluso in modo deludente il campionato, arricchita dalla presenze di due giocatori stranieri: il magiaro Lajos Détári e lo jugoslavo, per meglio dire croato, Mladen Mladenović.
Le tre partite giocate portano ad altrettante sconfitte, con i due "prestiti" che non riescono ad elevare le prestazioni della squadra, ne a meritarsi un eventuale contratto dalla società bianconera, come voci di corridoio invece facevano intendere.
Se per Detari la motivazione va ricercata nelle sua cronica indolenza a fronte di un talento cristallino, per Mladenović si può invece parlare di occasione perduta.
Il centrocampista in forza alla Dinamo Zagabria, strappato a quanto si dice alla Stella Rossa, è in effetti il prototipo di giocatore moderno per l'epoca in questione, sapendo coniugare una grande solidità ad un'eccellente intelligenza tattica, con un tecnica di base di assoluto livello a completare un notevole profilo tecnico.