Negli anni'20 e 30 l'Austria si pone come una delle potenza calcistiche continentali, dall'alto di una vera e propria scuola che può vantare più o meno riusciti tentativi di emulazione.
Ancora oggi il termine Wunderteam è in auge per ricordare la grande nazionale di Hugo Meisl, capace di inanellare 14 risultati consecutivi a cavallo del 1931 e del 1932, impressionando tutti per la qualità del proprio gioco e per la squisita tecnica dei suoi giocatori.
Emblema di tale immortale squadra è indubbiamente Matthias Sindelar, autentico fuoriclasse dell'epoca, conosciuto come Der Papierene (Carta Velina) per via del fisico esile o "Mozart del pallone" come è stato definito proprio dal suo allenatore/mentore Meisl.
Ai posteri sono state tramandate le sue gesta con la maglia della nazionale austriaca, mentre un po' meno le tante prodezze compiute con l'Austria Vienna, compagine del quale è stato leader tecnico e caratteriale.
Difficile sintetizzare in poche righe la carriera di un personaggio come Sindelar con i Veilchen, nell'arco di un legame iniziato nel 1924 e terminato forzatamente nel 1939, quando, dopo essersi rifiutato di scendere in campo con la nazionale tedesca a seguito dell'Anschluss, viene ritrovato morto con la compagna per circostanze che ancora oggi lasciando adito a varie interpretazioni.