Il classico "gol dell'ex" è il massimo smacco che una tifoseria possa subire, in particolar modo quando a segnarlo è una bandiera del club o, quantomeno, un idolo assoluto della stessa.
La storia del calcio è colma di calciatori che, insensibili ad ogni precedente appartenenza, decidono di dare un doppio dolore agli ex tifosi, pugnalandoli emotivamente con la beffa di un gol.
Ai nostri giorni si è sviluppata la tendenza a non esultare, cercando così di esprimere una certo rispetto per la vecchia maglia, quasi a comunicare di non provare gioia nella realizzazione, ma di aver segnato solo per obblighi professionali.
I pro e i contro di tale atteggiamento sono stati più volti discussi, considerando che precedentemente non vi era tale "rispettosa" tendenza ed il gol veniva festeggiato come tutti gli altri.
Un esempio lampante è rappresentato da un pesantissimo gol dell'ex, realizzato da Roberto Pruzzo il 30 giugno 1989 contro la SUA Roma, determinante addirittura per risolvere uno spareggio.
Nell'estate dell'anno si era materializzato infatti l'addio dell' O Rei di Crocefieschi alla maglia giallorossa, attraverso il suo passaggio alla Fiorentina.