Con la riapertura delle frontiere avvenuta nel 1980 la serie A è presto divenuta il palcoscenico per i migliori giocatori stranieri, desiderosi di essere protagonisti nel più ricco e prestigioso campionato d'Europa.
Nel corso degli anni autentici campioni sono approdati in Italia, per giocare in alcuni casi in squadre teoricamente di seconda fascia, ma al tempo stesso appetibili dal punto di vista tecnico ed economico.
Ai nostri giorni pare quasi impossibile rendersi conto di come certi fuoriclasse possano aver giocato nel nostro paese per guadagnare la salvezze o che addirittura certi di loro siano addirittura retrocessi con la squadra di appartenenza.
L'elenco in tal senso sarebbe lunghissimo e non basterebbe un libro per contenere le singole storie di tali calciatori e deli contesti nei quali sono approdati.
Al tal proposito una delle squadre più attive è l'Ascoli di Costantino Rozzi, protagonista sul mercato per l'ingaggio di giocatori quali tra gli altri Aleksandar Trifunović, Patricio Hernández, Walter Junior Casagrande fino ad arrivare a Hugo Maradona, fratello del grande Diego.
Nell'estate del 1988 il vulcanico presidente rivolge le sue attenzioni alla Prva Liga jugoslava acquistando dalla Dinamo Zagabria il libero Mustafa Arslanović e dalla Stella Rossa la mezzapunta Borislav Cvetković, capocannoniere della Coppa Campioni 1986/1987.
Del giocatore in questione è in verità difficile determinarne il ruolo, essendosi disimpegnato al meglio anche come ala, come trequartista ed anche come punta pura.