Nel nostro paese buona parte della lettura sportiva e degli esperti attribuiscono al grande Amedeo Biavati la paternità del gesto tecnico del Doppio Passo, dal lui sfoggiata in nazionale e con la l maglia del Bologna.
Indubbiamente la formidabile ala felsinea a reso tale finta immortale, finendo per diventare un punto di riferimento ogni qual volta viene oggigiorno riproposta, immune al tempo passato e a tutti i successivi campioni che hanno implementato e variato la sua attuazione.
Allargando l'analisi al contesto internazionale e sviscerando il più possibile riferimenti tecnico-giornalistici passati, ci rendiamo conto come altri funambolici campioni possano vantare di aver proposto per primi quello che VIttorio Pozzo descriveva come:" una specie di saltino per aria, con la quale Biavati sembrava che volesse passare la palla indietro di tacco. Il difensore rallentava un attimo, e lui lo saltava toccando la palla col secondo piede e se ne andava".
Va chiarito come il suo alter ego del periodo, Gino Colaussi, sia invece autore di una finta particolare, ma molto differente rispetto a quanto fatto dal bolognese (anche per chiarire qualche errato riferimento letterario): il gesto di Colaussi consiste nell'andare in tutta velocità lasciandosi alle spalle la palla, lasciando spaesato il diretto marcatore, in una situazione che manda letteralmente in estasi il pubblico.
Va chiarito come il suo alter ego del periodo, Gino Colaussi, sia invece autore di una finta particolare, ma molto differente rispetto a quanto fatto dal bolognese (anche per chiarire qualche errato riferimento letterario): il gesto di Colaussi consiste nell'andare in tutta velocità lasciandosi alle spalle la palla, lasciando spaesato il diretto marcatore, in una situazione che manda letteralmente in estasi il pubblico.
Vediamo di seguito quali possano essere gli altri papabili inventori di tale ancora oggi efficace via per disorientare e piantare sul posto il diretto opponente.
1) Raimundo Orsi
Il funambolico Mumo ha nel suo repertorio una serie di finte e giocate che da subito hanno sbalordito tifosi ed avversari all'indomani del suo sbarco in Italia.
Certamente il Doppio Passo è ben presto divenuto un pezzo forte della sua proposta tecnica, nonostante il già citato Vittorio Pozzo non gli attribuisca la paternità dello stesso né la capacità di proporlo a regola d'arte:"Qualcuno sostiene che già Mumo Orsi eseguiva quel finto passo per raccogliere la palla con la seconda gamba, ma io debbo dire che lo abbozzava appena".
Per i puristi dunque il gioco di gambe proposto dall'ala sinistra di Avallaneda non può essere antesignana di tale prodigio tecnico, nonostante siamo a tutti gli effetti di fronte ad un vero estroso in campo e fuori (celebre le sue notti brave e l'abilità nel suonare il violino).
2) Pedro Calomino
Più attendibile la candidatura dell'ala destra di Buenos Aires, celebre per la sua tendenza a ricercare articolati quanto spettacolari dribbling e per il vezzo di giocare con scarpe senza tacchetti in quanto a suo dire molto più comode.
El Loco, autentico idolo della Bombonera, viene più volte incitato dal pubblico Xeneizes a mettere in mostra quello che in America Latina è denominata Pedalada, ottenendo in cambio ovazione e cori di ringraziamento
Anche in questo caso non manca chi rileva sostanziali differenze tra i due gesti, con riferimento alla ripetitività del gioco di gambe tipico della Pedalada così come viene intesa ai nostri giorni.
Se però spostiamo il contesto agli anni'10 e 20 sembra appropriato definire la sua proposta come ideale genitrice dell'attuale Doppio Passo, o Pedalada che dir si voglia.
In Sudamerica, prevalentemente in Argentina, non hanno dubbi sotto questo punto di vista.
3) Law Adam
Un altro papabile di aver reso il Doppio Passo celebre è Lawrence "Law" Adam, estroso giocatore nato in Indonesia nel 1908, quando l'arcipelago del Sud Est Asiatico era un possedimento olandese.
Una volta trasferitosi in Svizzera per motivi di studio proporrà al pubblico elvetico la sua giocata, finendo per essere soprannominato " The Scissorsman, in quanto il suo movimento con le gambe rimanda idealmente alle forbici.
Sia nel Grasshopper sia nella nazionale svizzera e in quella olandese (otterrà infatti la doppia nazionalità), esprime al meglio tutta la sua abilità, eccellendo nell'arte di disorientare l'avversario diretto disorientandolo con la finta da lui imparata d autodidatta.
A limitarlo sono solamente dei gravi problemi cardiaci che lo costringono al ritiro e che gli saranno fatali nel 1941 un volta fatto ritorno nella natia Indonesia: durante una partita amichevole giocata a Surabaya avverte infatti un forte dolore al petto, sintomo iniziale di un'agonia che lo condurrà appunto alla prematura morte.
Per molti è il vero promotore del Doppio Passo (in inglese Step Over) nel continente europeo.
4) Luciano Vezzani
Un ulteriore esperto dell'atto del doppio passo arriva sempre dall'Italia e, ironia della sorte, sempre dall'Emilia Romagna, differendo dal celebre Biavati solamente per la provincia, vale dire Modena.
Da quelli parti non hanno dubbi ad indicare Luciano Vezzani come primo calciatore ad aver proposto l'innovativa quanto sorprendente finta ed ai più noto per aver giocato nel Torino del trio Rossetti-Baloncieri-Libonatti.
Alcune cronache dell'epoca non hanno dubbi nel descrivere tale giocate con i crismi che oggi attribuiamo al Doppio Passo, in anticipo di una decina di anni sul riferimento di Amedeo Biavati.
Senza entrare nel merito di una questione che solleva ancora campanilistici rancori e provinciali dispute, vale la pena ricordarlo come innovatore per aver proposto giocate spettacolari dall'alto di un'ottima tecnica.
A limitarne una carriera condita anche da tanti gol è un brutto infortunio subito nel 1929, quanto il suo ginocchio cede rendendo inutili le poco efficaci tecniche di riabilitazione del periodo.
Successivi ma ugualmente significativi risultano essere due giocatori sudamericani, visti in patria come gli inventori
5) Augusto Arenas
In Cile sono invece sicuri che l'inventore e massimo esecutore di tale tecnica sia quello che per tutti è El Pelusa, nonostante il suo esordio sia avvenuto nel 1949. Lo stesso Arenas ha più volte rivendicato la paternità dello stesso, dall'alto di una tecnica sbalorditiva che lo rende uno dei giocatori più forti della storia cilena.
Trequartista o più propriamente ala sinistra, ha incantato con la maglia dell'Everton e con quella della nazionale cilena, generando stupore ed ammirazione per le sue serpentine palla al piede.
6) Antonio Sacco
Tra il natio Uruguay, Colombia e Perù ci ha provato Antonio Sacco a rendere celebra il doppio passo, dispensando giocate d'alta classe con le quali ha duettato alla grande con Oscar Miguez e Alcides Ghiggia.
Negli anni'50 parte della stampa lo ritiene il più forte giocatore del Sudamerica, soprattutto in Perù il pubblico arriva ad idolatrarlo, scandendo il suo nome quale richiesta per l'esecuzione del Doppio Passo.
Letteratura, testimonianze e ormai datati ricordi sono per lo più in disaccordo, ma è innegabile come ognuno dei campioni proposti abbia contribuito a dare visibilità ad un finta immortale, implementata al meglio dai giocatori più recenti.
Giovanni Fasani
Se però spostiamo il contesto agli anni'10 e 20 sembra appropriato definire la sua proposta come ideale genitrice dell'attuale Doppio Passo, o Pedalada che dir si voglia.
In Sudamerica, prevalentemente in Argentina, non hanno dubbi sotto questo punto di vista.
3) Law Adam
Un altro papabile di aver reso il Doppio Passo celebre è Lawrence "Law" Adam, estroso giocatore nato in Indonesia nel 1908, quando l'arcipelago del Sud Est Asiatico era un possedimento olandese.
Una volta trasferitosi in Svizzera per motivi di studio proporrà al pubblico elvetico la sua giocata, finendo per essere soprannominato " The Scissorsman, in quanto il suo movimento con le gambe rimanda idealmente alle forbici.
Sia nel Grasshopper sia nella nazionale svizzera e in quella olandese (otterrà infatti la doppia nazionalità), esprime al meglio tutta la sua abilità, eccellendo nell'arte di disorientare l'avversario diretto disorientandolo con la finta da lui imparata d autodidatta.
A limitarlo sono solamente dei gravi problemi cardiaci che lo costringono al ritiro e che gli saranno fatali nel 1941 un volta fatto ritorno nella natia Indonesia: durante una partita amichevole giocata a Surabaya avverte infatti un forte dolore al petto, sintomo iniziale di un'agonia che lo condurrà appunto alla prematura morte.
Per molti è il vero promotore del Doppio Passo (in inglese Step Over) nel continente europeo.
4) Luciano Vezzani
Un ulteriore esperto dell'atto del doppio passo arriva sempre dall'Italia e, ironia della sorte, sempre dall'Emilia Romagna, differendo dal celebre Biavati solamente per la provincia, vale dire Modena.
Da quelli parti non hanno dubbi ad indicare Luciano Vezzani come primo calciatore ad aver proposto l'innovativa quanto sorprendente finta ed ai più noto per aver giocato nel Torino del trio Rossetti-Baloncieri-Libonatti.
Alcune cronache dell'epoca non hanno dubbi nel descrivere tale giocate con i crismi che oggi attribuiamo al Doppio Passo, in anticipo di una decina di anni sul riferimento di Amedeo Biavati.
Senza entrare nel merito di una questione che solleva ancora campanilistici rancori e provinciali dispute, vale la pena ricordarlo come innovatore per aver proposto giocate spettacolari dall'alto di un'ottima tecnica.
A limitarne una carriera condita anche da tanti gol è un brutto infortunio subito nel 1929, quanto il suo ginocchio cede rendendo inutili le poco efficaci tecniche di riabilitazione del periodo.
Successivi ma ugualmente significativi risultano essere due giocatori sudamericani, visti in patria come gli inventori
5) Augusto Arenas
In Cile sono invece sicuri che l'inventore e massimo esecutore di tale tecnica sia quello che per tutti è El Pelusa, nonostante il suo esordio sia avvenuto nel 1949. Lo stesso Arenas ha più volte rivendicato la paternità dello stesso, dall'alto di una tecnica sbalorditiva che lo rende uno dei giocatori più forti della storia cilena.
Trequartista o più propriamente ala sinistra, ha incantato con la maglia dell'Everton e con quella della nazionale cilena, generando stupore ed ammirazione per le sue serpentine palla al piede.
6) Antonio Sacco
Tra il natio Uruguay, Colombia e Perù ci ha provato Antonio Sacco a rendere celebra il doppio passo, dispensando giocate d'alta classe con le quali ha duettato alla grande con Oscar Miguez e Alcides Ghiggia.
Negli anni'50 parte della stampa lo ritiene il più forte giocatore del Sudamerica, soprattutto in Perù il pubblico arriva ad idolatrarlo, scandendo il suo nome quale richiesta per l'esecuzione del Doppio Passo.
Letteratura, testimonianze e ormai datati ricordi sono per lo più in disaccordo, ma è innegabile come ognuno dei campioni proposti abbia contribuito a dare visibilità ad un finta immortale, implementata al meglio dai giocatori più recenti.
Giovanni Fasani
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