Quando si parla di calcio iracheno la mente va inevitabilmente alla dittatoriale a sanguinosa gestione del tremendo Uday Hussein, contrassegnata da terribili punizioni corporali e pene detentive inflitte ai malcapitati calciatori.
In una paese dove violenza ed ahimè morte hanno segnato più di una generazione, il calcio ha sempre rappresentato un'importante valvola di sfogo, creando un movimento di notevole livello in grado di fare dell'Iraq una delle migliori nazionali dell'Asia Occidentale.
La vittoria della Coppa d'Asia del 2007 ne è la prova più tangibile, a conferma che talento, predisposizione fisica ed entusiasmo non mancano ai Leoni di Babilonia, storicamente avvezzi a farsi valere con il pallone tra i piedi.
Già dagli anni'50 la presenza inglese sul territorio ha di fatto consentito dal divulgazione del football, consentendo ai giovani di giocare ed implementare le suddette qualità.
Tra i tanti profili che hanno nobilitato la fase pioneristica del calcio iracheno c'è sicuramente Youra Eshaya Pera, formidabile centrocampista assiro talmente forte da trovare ingaggio proprio nella patria del calcio, l'Inghilterra.
La precisazione sulla sua origine è necessaria, in quanto nel 1933, anno della sua nascita, gli viene attribuita la nazionalità iraniana, seppur non sia anagraficamente certo se sia nato o meno nell'allora territorio iraniano.