domenica 27 gennaio 2019

L'ASSIRO CHE ANDO' IN INGHILTERRA

Quando si parla di calcio iracheno la mente va inevitabilmente alla dittatoriale a sanguinosa gestione del tremendo Uday Hussein, contrassegnata da terribili punizioni corporali e pene detentive inflitte ai malcapitati calciatori.
In una paese dove violenza ed ahimè morte hanno segnato più di una generazione, il calcio ha sempre rappresentato un'importante valvola di sfogo, creando un movimento di notevole livello in grado di fare dell'Iraq una delle migliori nazionali dell'Asia Occidentale.
La vittoria della Coppa d'Asia del 2007 ne è la prova più tangibile, a conferma che talento, predisposizione fisica ed entusiasmo non mancano ai Leoni di Babilonia, storicamente avvezzi a farsi valere con il pallone tra i piedi.
Già dagli anni'50 la presenza inglese sul territorio ha di fatto consentito dal divulgazione del football, consentendo ai giovani di giocare ed implementare le suddette qualità.
Tra i tanti profili che hanno nobilitato la fase pioneristica del calcio iracheno c'è sicuramente Youra Eshaya Pera, formidabile centrocampista assiro talmente forte da trovare ingaggio proprio nella patria del calcio, l'Inghilterra.


La precisazione sulla sua origine è necessaria, in quanto nel 1933, anno della sua nascita, gli viene attribuita la nazionalità iraniana, seppur non sia anagraficamente certo se sia nato o meno nell'allora territorio iraniano.

venerdì 18 gennaio 2019

CHE QUARANTOTTO IN AFGHANISTAN!

Collegare un sport come il calcio all'Afghanistan è un compito davvero arduo, essendo la repubblica asiatica da sempre segnata da fortissime tensioni politiche e sociali, molte volte scaturite in devastanti conflitti bellici.
Uno dei più cruenti è indubbiamente quello di inizio 900 quando l'Emirato dell'Afghanistan inizia una lunga guerra di indipendenza dalla Gran Bretagna, che culminerà nel 1919 con la proclamazione del Regno dell'Afghanistan.
La tanto agognata fine del dominio inglese non ha placato le inevitabili lotte interne per la reggenza del regno, con insurrezioni, scontri armati ed omicidi a farla da padrone in un clima di vero e proprio terrore e grande instabilità.
La situazione si stabilizza nel 1933 quando sotto la reggenza di Mohammed Nadir Shah il territorio afghano conosce anni di relativa tranquillità, riuscendo anche a mantenersi  neutrale durante la Seconda Guerra Mondiale.
Al termine della stessa l'Afghanistan è a tutti gli effetti un paese in grado di pensare liberamente anche alle discipline sportive, mettendosi in gioco anche a livello internazionale in quelle specialità retaggio del dominio britannico; il cricket è da quel momento la grande passione nel territorio afgano, con il calcio che tenta strenuamente di farsi largo, cercando quel riconoscimento internazionale a seguito della precedente iscrizione alla FIFA del 1933.
Solamente nel 1948 le grandi competizioni sportive ricominciano con palesi difficoltà, con i Giochi Olimpici di Londra a simbolo della ripresa verso la normalità ed una duratura pace.
Proprio in casa dello storico dominatore una rappresentativa afghana, dilettantistica come da regolamento, si presenta al via del torneo, tra la curiosità di tutto l'ambiente olimpico.



L'esordio internazionale è datato 25 agosto 1941, quando a Kabul viene ospitato l'Iran, in una partita terminata 0-0 e utile per legittimare finalmente la federazione calcistica nata 19 anni prima.

domenica 6 gennaio 2019

LO ZAMBIA CAMPIONE D'AFRICA 2012 UN TRIONFO LUNGO VENT'ANNI

Questa non è una storia qualunque, questa è una storia che dura quasi vent'anni. La storia comincia nel 1993 quando la nazionale zambiana doveva giocare una partita per le qualificazioni del mondiale di USA '94 in Senegal. 
Quel mondiale che lo Zambia non aveva mai disputato ma che quell'anno sembrava a portata di mano e permetteva ad un intero popolo di sognare. La federazione di Lusaka, per la difficile trasferta, organizzò un volo militare per raggiungere Dakar ed evitare un viaggio di tre giorni con gli aerei di linea.