La finale del Mondiale 1930 tra Uruguay ed Argentina rappresenta quanto di meglio il calcio potesse offrire sotto ogni punto di vista, per qualità dei giocatori ed avanguardia tattica complessiva.
A conferma dell'egemonia del calcio Platense vi è anche la finale dei Giochi Olimpici di due anni prima, disputata sempre tra Celeste ed Albiceleste.
In entrambe le occasioni è il leggendario Uruguay del capitano José Nasazzi ad aggiudicarsi il titolo, al termine di autentiche battaglie, nobilitate dalle giocate di autentici fenomeni dell'epoca.
Nell'Argentina nelle due partite vi è una profonda differenza, legata alla presenza di un fenomenale realizzatore, trascinatore con 11 reti ad Amsterdam nel 1928, ma clamorosamente assente a Montevideo nel 1930.
Stiamo parlando di Domingo "El Tarasca" Tarasconi, eccellente attaccante del Boca Juniors, al tempo uno dei migliori prospetti di tutto il Sudamerica.
Affermare che l'esito della finale del Mondiale potesse avere esito diverso con la sua presenza è, ovviamente azzardato; non va infatti trascurato come la selezione argentina potesse ovviare alla sua assenza con elementi quali Manuel Ferreira, Guillermo Stabile, Francisco Varallo e Carlos Peucelle.