A
distanza di più di un secolo, non sembra quasi possibile elencare i vari
cambiamenti, in termini di regole e di approccio alla disciplina.
Non sembra eretico affermare che un secolo fa si giocava letteralmente un altro sport, rispetto al mediatico e spettacolare palcoscenico dei giorni nostri.
Inoltre la natura “romantica” del calcio a cavallo tra il 1800 e il 1900 crea, inevitabilmente, una serie di leggende o dicerie che rendono alcuni personaggi davvero straordinari o addirittura immortali.
Tuttavia il grande fascino che tali figure trasmettono risulta innegabile anche per il valore tecnico che tali atleti hanno messo in evidenza.
Con riferimento a quanto finora detto, sembra affascinante ripercorrere la carriera di uno di questi grandi precursori, specificandone qualità e narrandone le più o meno veritiere prodezze.
Non sembra eretico affermare che un secolo fa si giocava letteralmente un altro sport, rispetto al mediatico e spettacolare palcoscenico dei giorni nostri.
Inoltre la natura “romantica” del calcio a cavallo tra il 1800 e il 1900 crea, inevitabilmente, una serie di leggende o dicerie che rendono alcuni personaggi davvero straordinari o addirittura immortali.
Tuttavia il grande fascino che tali figure trasmettono risulta innegabile anche per il valore tecnico che tali atleti hanno messo in evidenza.
Con riferimento a quanto finora detto, sembra affascinante ripercorrere la carriera di uno di questi grandi precursori, specificandone qualità e narrandone le più o meno veritiere prodezze.
Come sempre accade, i dati degli aneddoti sono alterati dal tempo, che ha trasmesso il più delle volte verbalmente le gesta tecniche e meno tecniche del suddetto personaggio.
A partire
dal 1894 tra i pali dello Sheffield United era possibile applaudire ed ammirare
le gesta e la mastodontica fisicità di William
Foulke, nominativo al quale si era soliti aggiungere il soprannome di
“Fatty” a riprova della particolarità diquesto davvero fenomenale portiere.
Ovviamente la sua peculiare caratteristica fisica balza all'occhio a prima vista: Foulke è alto ben 193 centimetri e sin da giovane evidenzia qualche problema nel controllo del peso, che, dai 100 kg di inizi carriera, arriva fino ai 150 kg del suo culmine.
Se qualcuno sta pensando ad un classico fenomeno da baraccone si sbaglia di grosso: il mastodontico portiere di Dawley è in realtà un grande talento tra i pali, sapendo muoversi con agilità anche sulle palle basse ed angolate.
Solo in apparenza sembra goffo ed impacciato, dimostrando insospettabili riflessi ed una rapidità di movimento assolutamente inaspettata.
Inoltre è un vero specialista nel neutralizzare i calci di rigore, salvando in più di un'occasione il risultato per la sua squadra, specie nei momenti più delicati della partita.
In particolare in un match contro il Burton Albion FC riesce a pararne ben due e per di più allo stesso avversario. La storia narra che quest'ultimo abbia dichiarato di non aver trovato spazi liberi dove infiliare il pallone, perchè Foulke occupava tutta la porta.
In un periodo nel quale il portiere
è scarsamente protetto dal regolamento, non sembra facile tentare di
caricare un simile colosso, dotato inoltre di un carattere fumantino quando si innervosisce.
Racconti mai confermati riferiscono che a seguito di uno scontro di gioco, prende letteralmente per i piedi il giocatore avversario, lasciandolo a testa in giù sul terreno fangoso.
Tali narrazioni, sempre un tantino romanzate, descrivono però la sua proverbiale forza fisica, esemplificata dalla sua abilità nel fare arrivare la palla oltra la metà campo con un solo pugno.
Cronache dell'epoca narrano che più di un attaccante resti di stucco d'innanzi alla sua enorme corporatura, arrivando a calciare in fretta e debolmente per paura di entrare in contatto con lui.
Con la maglia dello Sheffield United gioca per 11 anni, vincendo una First Division e due Coppe d'Inghilterra, alle quali partecipa con abilità, tanto che la difesa dei "The Blades" risulta più volte la migliore del campionato.
Il titolo nazionale vinto assume ancora maggior valore se si considera che risulta l'unico al momento vinto dalla compagine dello Yorkshire.
Particolare curioso risulta la seconda finale di coppa, al quale non partecipa a causa di uno dei rarissimi infortuni della sua carriera. Nonostante la sua assenza, lo Sheffield batte il Southampton per 2-1, dopo che il primo match si era chiuso sull'1-1. Foulke gioca questo primo incontro e si rende protagonista di un divertente quanto clamoroso episodio: al termine della gara, ancora furioso con l'arbitro per il gol concesso, a suo vedere irregolare, decide di rincorrerlo completamente nudo per tutti gli spogliatoi, venendo fermato solo da alcuni rappresentanti della Federazione.
Al di là di questa particolare mattata, le cronache dell'epoca lo descrivono come un autentico eroe della partita, grazie ad una serie infinita di parate, l'ultima delle quali descritta come un vero e proprio miracolo.
Foulke appare davvero come una montagna agli occhi degli avversari e del pubblico, tanto che la sua fama attira un gran numero di spettatori per l'epoca, desiderosi di vedere dal vivo il celeberrimo "Fatty".
Anche alla luce del successo che il suo nome sviluppa in tutto il Regno Unito, la società gli concede uno stipendio settimanale di 3 sterline, che diventa anche di 5 con i vari premi partita pattuiti. Tale cifra, al momento apparentemente irrisoria, risulta invece cospicua, se si pensa che in quegli anni un lavoratore medio guadagnava circa una sterlina a settimana.
Lo Sheffield ha quindi nelle mani uno dei primi "uomini immagine" del calcio e decide di sfruttarlo non solo in campo, creando una massiccia campagna pubblicitaria intorno alla sua figura.
La stampa stessa risulta molto attratta da questo personaggio, seguendone attentamente le partite e dedicandogli articoli ed anche simpatiche vignette.
Nel proseguio della sua carriera la sua atleticità sembra affievolirsi, mentre aumenta costante il suo peso. Nonostante si confermi sempre un portiere affidabile, è visibile a vista d'occhio una certa difficoltà nei movimenti, che lo rende meno efficace nelle parate in tuffo.
Diventa anche un bersaglio per i tifosi avversari, che non perdono occasione per schernirlo con insulti e cori, talvolta davvero volgari, altre volte piuttosto divertenti.
A tal proposito si può ora chiarire il significato del titolo: i supporters avversari sono soliti cantargli "who ate all the pies?" (chi ha mangiato tutte le torte), "you fat bastard" (tu fottuto ciccione", creando, probabilmente, il primo coro contro della storia del calcio.
La sua avventura con lo Sheffiled termina nel 1905, verosimilmente dopo una sconfitta per 7-1 contro il Bury, dove Foulke denota una forma fisica davvero pessima.
Alla luce di ciò, accetta la rilevante offerta del Chelsea, del quale diventa immediatamente capitano, a riprova del suo carisma e del valore che gli viene riconosciuto nell'economia di una squadra.
La sua esperienza nella squadra londinese è positiva sul campo, dove riesce a neutralizzare ben 10 rigori nel corso della stagione (di cui uno nella partita di esordio), contribuendo con merito al terzo posto finale.
A conferma del suo ancor intatto talento vi sono alcuni numeri esemplificativi: nelle 35 presenze disputate prende solamente 28 gol, mentre nelle tre partite da lui non giocate, il passivo della squadra è di ben 17 reti subite.
Ma la sua crescita in termini di peso è davvero senza sosta e più di un maligno sostiene che il suo ingaggio da parte del Chelsea sia solo una mossa per attirare spettatori. Addirittura pare che durante le partite casalinghe vengano messi appositamente due bambini alle sue spalle, per rimarcarne la davvero corpulenta figura.
Va sottolineato come lui stesso sia il primo a scherzare sulla sua proverbiale "fame", tanto da da dichiarare di poter sopportare di essere chiamato in qualsiasi modo, ma non di essere chiamato in ritardo per la cena.
Nel 1906, dopo una sola stagione nel Chelsea, passa al Bradford, dove si rende protagonista di un paio di episodi grossolani ed unici in una partita contro l'Accrington Stanley.
Durante tale fonto davvero ufficiose riferiscono che la sua maglia si strappi durante il match, non consentendogli di proseguire l'incontro. Non trovando nessuna altra maglia abbastanza grande, decide di giocare con indosso un lenzuolo, trovato presso una casa adiacente il campo. Nonostante il buffo e non comodo abbigliamento mantiene inviolata la porta, contribuendo al successo del Bradford per 1-0.
Nella stessa gara si aggrappa alla traversa, spezzandola in due e causando la sospensione della partita; ad opinione di alcuni spettatori avrebbe avuto la stessa particolare esperienza anche in altre occasioni.
La sua carriera termina nel 1907 dopo un solo campionato con i "bantams", quando decide di aprire un' attività commerciale con scarsa fortuna. Muore nel 1916 a soli 42 anni, ufficialmente a causa di cirrosi, lasciando un grande vuoto nel cuore degli sportivi e dei tifosi inglesi.
Nel corso dell'articolo si è voluto un po' scherzare su alcuni simpatici episodi legati a questo personaggio, ben sapendo che buona parte di essi possono essere stati ingigantiti dalla fantasia dei presenti a quel tempo.
Tuttavia si vuole comunque esaltatare la figura di un grande portiere, che quando il calcio stava per prendere forma ha dato un contributo importante al suo futuro sviluppo.
William Foulke può essere ritenuto uno dei primi portieri a fare la differenza, grazie alla sua classe od al suo talento, indipendentemente dal peso o.. dalla fame.
Giovanni Fasani