Negli ultimi tempi televisioni e giornali hanno dato ampio risalto ai record battuti da Leo Messi, con specifico riferimento alle reti dal lui segnate nella Liga.
Che la "Pulga" sia davvero fenomenale lo dimostra ad ogni incontro, lasciandoci di stucco per la straordinarietà delle sue giocate e per la sua media gol davvero impressionante.
A soli 27 anni l'asso argentino ha battuto un record che durava da più di 60 anni, permettendoci solo di immaginare a quali mirabolanti cifre sarà in grado di arrivare.
Ma se analizziamo i numeri e le circostanze viene spontaneo chiedere a chi Messi ha sottratto tale prestigioso primato.
La risposta ricade su tale Telmo Zarraonaindia Montoya, abbreviato nel tempo in Telmo Zarra e sinonimo negli anni '40 e '50 di implacabile e prolifico centravanti.
Nasce in terra basca nel 1921, come settimo figlio di una prole che arriverà addirittura a dieci tra maschi e femmine.
Curiosamente quasi tutti i Zarraonaindia maschi tentano la carriera di calciatori e quattro di essi riescono a costruirsi una discreta carriera, soprattutto Tomas, che si fa apprezzare come valido estremo difensore.
Ma il più forte di tutti è proprio Telmo che sin dalla tenera età dimostra movimenti naturali da punta ed una potenza notevole.
Abbina inoltre una tecnica tutt'altro che disprezzabile, evidenziando una grandissima abilità nel colpo di testa, specialità che lo caratterizza sin dagli albori dell'attività.
In pratica sembra di descrivere quello che ai nostri giorni è un centravanti "vecchio stampo", solo che negli anni '40 è un vero prototipo del "nuovo" centravanti, ideale per il calcio di tale epoca.
Dopo aver mosso i primi passi nell'Erandio, viene notato dai dirigenti dell'Athletic Bilbao, che decidono di prenderlo in prova per poi valutare un suo possibile tesseramento.
Zarra leva loro ogni dubbio nel 1940, durante un'amichevole estiva: in tale circostanza il giovane attaccante segna addirittura 7 reti in un incontro terminato 9-1, lasciando tutti di stucco per la personalità e la facilità con la quale trova la via della rete.
Da quel giorno inizia un lungo e felice matrimonio con i "Leoni", lungo 15 anni e ricco di tantissimi gol. Ma esattamente quanti?
Non è facile rispondere a questa domanda nonostante negli ultimi tempi si dica siano 251, limite appena superato dal già citato Messi.
Tale cifra scaturisce da varie ricerche basate sulle lacunose cronache dei tempi e sui ricordi di giocatori, dirigenti e fedeli spettatori.
Il calcolo è difficoltoso anche in relazione al fatto che i numeri di maglia vengono introdotti solo nel 1948, rendendo talvolta difficile l'identificazione del marcatore.
Nonostante tale nebulosa ricostruzione è possibile attribuirgli ben 6 titoli di capocannoniere, 3 dei quali consecutivi (dalla stagione 1944/1945 alla stagione 1946/1947).
Se l'esatto numero delle sue marcature è controverso, non lo stesso si può dire per i successi ottenuti con la maglia dell'Athletic, esemplificati dalla Liga 1942/1943 e da ben cinque Coppe del Re.
Anche per quanto riguarda la coppa nazionale risulta ardito dare un numero sulle sue realizzazioni, anche se sembra sufficientemente attendibile la cifra di 81, record assoluto per la competizione. Tale cifra è ancora più impressionante se si considera il numero delle gara giocate in Coppa, "solo" 74.
I suoi gol vengono facilitati da uno schema che predilige di gran lunga la fase offensiva, tanto che le note tecniche dell'epoca riportano un particolare modulo a 5 attaccanti, adottato in maniera spregiudicata dalla squadra di Bilbao.
Zarra ne rappresenta il terminale principale, come abile finalizzatore dei movimenti e degli assist dei compagni.
La sua prolificità viene ovviamente notata anche dallo staff della nazionale, della quale diventa elemento cardine a partire dal 1945, giocandovi però meno di quanto meritasse.
In questo contesto è possibile quantificare in maniera certa il suo bilancio con le "Furie Rosse", essendo anche molto semplice calcolarne la media: in appena venti apparizioni realizza venti reti, un gol a partita.
Sicuramente il suo anno migliore con la nazionale è il 1950, anno del Mondiale in Brasile; in tale competizione realizza ben reti 4 reti, una delle quali ha un sapore davvero particolare.
A Rio de Janeiro la Spagna sconfigge i forti inglesi per 1-0, grazie appunto alla rete di Zarra segnata all'inizio del secondo tempo.
La rappresentativa spagnola esce nel secondo girone, ma il nome del centravanti basco diventa famoso tra gli addetti ai lavori.
All'interno dei confini nazionali, il gol segnato agli inglesi lo rende una sorta di eroe, tanto da essere celebrato e rispettato da tifosi di tutte le fedi calcistiche.
Nonostante la rispettosa fama il suo rapporto con la nazionale non continua come previsto e si interrompe nel 1951, appena prima che i grandi campioni del Real Madrid inizino ad imporre valore e blasone nelle scelte del commissario tecnico.
Zarra decide di spendere tutta la carriera nella massima divisione a Bilbao, abbandonandola solo per le ultime esperienze nelle serie minori con Indautxu e Barakaldo.
Sembra un po' triste ricordarsi di questo eccelso giocatore solo in virtù di record sottrattogli, considerato che per trovare numeri simili ai suoi dobbiamo scomodare i più grandi del calcio.
Magari è un po' esagerato azzardare paragoni del genere, ma includere Zarra tra i più grandi spagnoli di tutti i tempi è davvero sacrosanto.
Giovanni Fasani
Giovanni Fasani
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.