Nella mente di ogni appassionato di calcio, la parola "record" stuzzica sicuramente la fantasia. Si possono citare i 5 titoli mondiali del Brasile, le 10 Coppe Campioni del Real Madrid oppure i diversi titoli vinti dai Rangers e dal Celtic in Scozia. Insomma, la nostra mente può tranquillamente spaziare da una grande impresa ad un'altra senza scervellarsi più di tanto.
Ma ci sono anche dei record che in pochi conoscono perché mai arrivati sui nostri giornali o se ci sono arrivati sono ovviamente state cose di un giorno che facilmente si dimenticano.
Per esempio, se qualcuno vi domandasse chi è il giocatore che ha segnato più gol in una partita ufficiale? Pelè? Maradona? Van Basten? Messi? Uno dei due Ronaldo? Nulla di tutto ciò, colui che ha segnato più gol di tutti in una partita è Panagiotis Pontikos, attaccante cipriota classe 1979, che fino al 7 maggio 2007 era un perfetto sconosciuto a tutti i media europei (e forse pure ciprioti).
Tale partita finì con un sonoro quanto estemporaneo 24-3 con Pontikos che realizzò due terzi delle reti della propria squadra. Di fatti, con 16 gol realizzati, l'attaccante cipriota ha scritto il proprio nome nella storia del calcio facendo spendere parole di elogio anche a Costakis Koutsokoumnis, presidente della federazione cipriota: "E' la prima volta da che sono nel calcio che mi capita di vedere una cosa del genere, anche perché si tratta di una goleada messa a segno da un unico giocatore in un'unica partita e questo è l'aspetto ancora più incredibile della vicenda".
Fonti mai confermate viste le scarse notizie dell'epoca, mettono Pontikos al fianco di Stephan Staniso, autore dello stesso numero di gol per il Racing Parigi in una partita di Coppa di Francia del 1942 contro l'Aubury Asturies.
Prima della coppia Pontikos-Staniso, il record di gol in una partita era detenuto da Archie Thompson, attaccante australiano, che l'11 aprile 2001 mise a segno 13 gol nella partita contro le Samoa Americane, valevole per le qualificazioni oceaniche al mondiale nippo-coreano del 2002.
In tale partita il record da citare non è quello di Thompson, bensì quella dell'intera nazionale australiana che mise a segno 31 gol contro gli 0 della piccola nazione polinesiana.
31-0 è record assoluto di scarto in una partita disputata tra nazionali.
I canguri si presentarono alla sfida lasciando fuori molti titolari per dare spazio a chi aveva giocato meno, nonostante la qualificazione non fosse cosa certa, serviva vincere.
Le Samoa Americane avevano sinora perso tutte le partite senza segnare nemmeno un gol, ma quella di Coffs Harbour fu una vera e propria debacle sportiva che mise in mostra tutte le differenze tecniche e strutturali tra le due nazionali.
Oltre al tredici di Thompson scrissero il proprio nome nel tabellino anche David Zdrilic (8 gol), Con Boutsianis (3 gol), Aurelio Vidmar, Tony Popovic, Simon Colosimo (tutti 2 gol a testa) e Fausto De Amicis (1 gol).
Una vera e propria valanga lenita solamente da un tiro del centrocampista samoano Pati Feagiai al minuto 87, parato da Michael Petkovic, spettatore non pagante per tutta la partita.
Ma perché è il maggior distacco in partite tra nazionali e non compresi i club? Perché il record di gol segnati in una partita è di 149, sì avete letto bene: 149 gol realizzati in una sola partita da una singola squadra a livello di club.
In effetti sembra impossibile una cosa del genere. Facendo bene i calcoli sono stati segnati la media di 1,65 gol al minuto. Tutto ciò è accaduto il 31 ottobre 2002, quando allo Stade Mahamasina di Antananarivo andava in scena l'incontro tra l'AS Adema ed il SO de l'Emyrne valevole per l'ultima giornata del campionato malgascio. Fortunatamente la partita non valeva granché ai fini della vittoria finale e per cercare il motivo di questa particolare goleada bisogna tornare indietro di una settimana: nella gara precedente, il SO de l'Emyrne pareggiò 2-2 contro il DSA a seguito di un contestato rigore negli ultimi minuti; il pareggio consegnò il titolo proprio all'Adema (prima volta nella storia) e fu così dunque che la squadra ospite decise di segnare un autogol via l'altro sotto lo sguardo giustificatamente perplesso di tifosi (alcuni chiesero il rimborso del biglietto), avversari ed arbitro in segno di protesta contro la federazione per quel maledetto rigore concesso qualche giorno prima.
A seguito di tale bravata, furono squalificati quattro giocatori e l'allenatore dell'Emyrne, quest'ultimo per ben 3 anni. All'arbitro Benjamina Razafintsalama non venne comminata alcuna sanzione.
Tre record divertenti e sicuramente curiosi, figli di un calcio non di primissimo piano ma comunque parte della storia di questo meraviglioso sport.
Matteo Maggio
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