martedì 7 ottobre 2014

DOVE HO MESSO LE SCARPE D'ORO?

Il premio della "Scarpa d'oro" rappresenta il titolo che viene assegnato al giocatore che ha realizzato più reti in uno dei campionati europei.
Dal 1996 l'UEFA ha deciso di parametrare i campionati a seconda del coefficiente assegnato dallo stesso organo a ciascuno di esso, per attribuire maggior valore ai gol segnati nei tornei più competitivi.
In sostanza ogni gol segnato nel campionato dal primo al quinto posto di tale classifica vale 2 punti, dalla sesta alla ventiduesima vale 1,5 punti, mentre vale 1 per ogni posizione inferiore.
Così facendo il tanto ambito premio è appannaggio degli attaccanti militanti nei principali campionati continentali, lasciando ben poche speranze a chi gioca in campionati ritenuti secondari o, purtroppo, marginali.
Non è però stato sempre così, essendo in origine questo riconoscimento alla portata di tutti i giocatori militanti in Europa, senza considerare in quale livello medio venissero segnate le suddette reti.
Dal 1965 fino al 1991 possiamo vedere una grande alternanza tra i vincitori, dove troviamo campioni quali Eusebio, Gerd Muller, Van Basten, Hugo Sanchez e Stoichkov.
Ma accanto a queste celebrate stelle, l'albo d'oro presenta nomi per lo più sconosciuti o dimenticati, proprio perchè militanti in campionati non tanto in vista a quei tempi.
Tra qualche meteora e qualche sottovalutato centravanti, andiamo a descrivere le gesta e a snocciolare i notevoli numeri di questi meritevoli protagonisti, i quali, almeno per un anno, hanno segnato più di tutti in Europa.

Petar Zekov (Scarpa d'oro 1968/1969 con 36 reti): vince il titolo militando nel CSKA Sofia, con cui gioca per 7 anni, realizzando 144 gol in 184 partite di campionato.
In precedenza milita nel P.F.K. Beroe, dove mette a segno 101 segnature in 135 apparizioni.
Ottimo protagonista anche nella nazionale bulgara, dove realizza 25 gol in 44 apparizioni. In tale ambito si fa notare ai Giochi Olimpici del 1968, dove con 4 gol trascina la Bulgaria alla medaglia d'argento, dopo la sconfitta in finale per 1-4 contro l'Ungheria.
Con la maglia della nazionale partecipa anche a due Mondiali (1966 e 1970), senza però riuscire ad andare a segno.

Josip Skoblar (Scarpa d'oro 1970/1971 con 44 reti): giocatore jugoslavo, si aggiudica la classifica finale segnando per l'Olimpique Marsiglia, squadra dove milita prima nella stagione 1966/1967 e dopo dal 1970 al 1975. Con la compagine francese va a segno 151 volte in 184 partite, vincendo 2 campionati, 1 Coppa di Francia e per 3 volte la classifica cannonieri.
Tali strepitosi numeri gli valgono il soprannome di "Monsieur Gol", attribuitogli dai tifosi marsigliesi.
In patria si mette in mostra nell'OFK Belgrado, mentra la sua avventura in Francia è intervallata da tre stagioni all'Hannover 96.
Gioca 32 partite nella nazionaa jugoslava con 11 marcature, una delle quali segnata nella Coppa del Mondo del 1962.

Hector Yazalde (Scarpa d’Oro 1973/1974 con 46 reti): vince il riconoscimento con la maglia dello Sporting Lisbona, per il quale segna 104 reti in altrettante apparizioni.
Nella sua esperienza in Portogallo vince un campionato ed una coppa nazionale,vincendo per due volte consecutive la classifica cannonieri (1973/1974 e 1974/1975).
Di nazionalità argentina, si dimostra per tutta la carriera un vero e proprio attaccante di razza, come dimostrano le sua altre esperienze con Independiente, Marsiglia (23 gol in 44 presenze) e Newell’s Old Boys.
Meno felice in suo rapporto con la nazionale, per la quale scende in campo solo in 10 occasioni, segnando 2 reti. Tali marcature vengono messe a segno ai Mondiali del 1974, nella partita vinta 4-1 contro Haiti. 

Dudu Georgescu (Scarpa d’Oro 1974/1975 con 33 e 1976/1977 con 47 reti): centravanti che spende la sua intera carriera in patria, giocando nella Dinamo Bucarest dal 1973 al 1983 con ben 207 reti in 270 presenze.
Il suo ingaggio da parte della forte squadra rumena avviene dopo stagioni non altamente prolifiche al Progresul Bucarest ed al Resita, dove mette a segno soli 12 gol in 106 partite, dimostrando comunque qualità importanti.
A dispetto di un non prolifico avvio di carriera, nella Divizia A segna 252 reti in 370 partite, stabilendo a livello il record nazionale in termini di percentuale realizzativa.
In carriera vince per 4 volte il campionato e per altrettante volte la classifica marcatori.
Con la maglia della Romania disputa 44 partite segnano 25 reti, non avendo però la possibilità di partecipare a nessun Europeo o Mondiale.

Sotiris Kaiafas (Scarpa d'Oro 1975/1976 con 39 reti): l'attestato vinto sembra quasi essere un premio di fedeltà alla maglia, dal momento che spende l'intera carriera nelle file dell'Omonia Nicosia, con il quale vince ben 9 campionati, 6 Coppe di Cipro ed 8 titoli di capocannoniere.
Con i bianco-verdi segna 261 gol in 388 apparizioni in campionato, non riuscendo ad approdare in campionati più impegnativi anche per alcuni problemi di carattere politico. Per esempio nel 1984, a seguito dell'invasione turca dell'isola cipriota, decide di emigrare per un anno in Sud Africa.
Lo scarso livello della nazionale lo priva della ribalta internazionale, regalando alla rappresentativa di Cipro solo 18 apparizioni e 6 reti. 

Hans Krankl (Scarpa d’Oro 1977/1978 con 41 reti): vince il trofeo con la maglia del Rapid Vienna, squadra per la quale segna 267 reti in 346 partite; tale bilancio tiene conto delle tre esperienze da lui avute in maglia bianco-verde durante la sua carriera (1970/1971, 1972/1978 e 1981/1985).
La vittoria della Scarpa d’Oro lo rende appetibile per altri campionati e nel 1978 viene ingaggiato dal Barcellona, con il quale vince la Coppa delle Coppe 1978/1979 (suo il gol del definitivo 4-3 in finale contro il Fortuna Dusseldorf)  e la Coppa del Re 1980/1981. In maglia blaugrana vince il titolo di capocannoniere nella stagione 1978/1979 con 29 gol.
Dal 1986 gioca con il Wiener Sportklub, segnando 40 reti in 60 apparizioni in campionato.
Con la maglia della nazionale diventa un vero e proprio eroe nazionale, segnando la rete della prima vittoria austriaca contro la Germania della storia. Tale realizzazione avviene ai Mondiali del 1978, dove Krankl segna un doppietta nel 3-2 finale, regalando l’unico e storico successo all’Austria nella suddetta manifestazione.
Con la maglia del suo paese realizza 34 gol in 60 presenze. 

Kees Kist (Scarpa d’Oro 1978/1979 con 34 gol): si aggiudica il trofeo giocando per l’AZ Alkmaar, squadra per la quale realizza 196 reti in 323 gare , contribuendo alla vittoria di un campionato e tre coppe nazionali.
Nel 1982 passa al Paris Saint Germain dove resta una stagione vincendo una Coppa di Francia e realizzando 12 reti in  34 partite di campionato.
Dopo solo un anno passa al Mulhouse dove resta una stagione prima di ritornare in Olanda, per giocare con la maglia dell’Heerenveen (15 reti in 49 partite) e terminare la carriera ancora nell’AZ Alkmaar (17 reti in 39 apparizioni).
Con la nazionale gioca 21 partite con 11 reti realizzate, avendo l’opportunità di partecipare agli Europei del 1976 e del 1980. In quest’ultima occasione realizza la rete olandese nel pareggio per 1-1 contro la Cecoslovacchia. 

Erwin Vandenbergh (Scarpa d'Oro 1979/1980 con 39 reti): autentico specialista nel vincere le classifiche dei marcotori, essendoci riuscito per ben 6 volte nel campionato belga.
Si aggiudica il premio giocando per il Lierse a soli 20 anni, contribuendo con 117 reti in 178 partite alle fortune della squadra di Lier.
Nel 1982 passa all'Anderlecht dove resta fino al 1986, vincendo due campionati ed una coppa nazionale. A tali successi va aggiunta la Coppa Uefa 1982/1983, edizione nella quale Vandenbergh risulta capocannoniere con 7 reti, al pari del francece Giresse. Con la casacca dei "Les Mauve et Blanc" segna 87 reti in 121 gare di campionato.
Successivamente tenta l'avventura in Francia, nel Lilla, dove però non ottiene trofei, nonostante la media gol sia sempre altissima (55 reti in 94 apparizioni in campionato).
Nel 1990 torna in patria nel Gent, dove mantiene una notevole media gol (47 realizzazioni in 110 presenze), prima di chiudere la lunga carriera nel RWD Moleenbeek.
In nazionale gioca dal 1979 al 1991, collezionando 48 presenze impreziosite da 20 reti.Con la stessa ottiene il secondo posto agli Europei del 1980, dove però non riesce ad andare a segno. Due anni dopo al Mondiale in Spagna realizza l'importante rete della vittoria per 1-0 contro l'Argentina, ma poi la squadra Thys termina l'avventura nel secondo girone.In seguito prende parte sia agli Europei del 1984 che ai Mondiali del 1986, realizzando una rete in entrambe le competizioni. In particolare durante il Mondiali in Messico segna durante la prima partita contro la Jugoslavia, ma si fa male al 61°, ponendo fine al suo torneo. 


Georgi Slavkov (Scarpa d’Oro 1980/1981 con 31 reti): attaccante o trequartista di ottima tecnica, vince il premio con la maglia del Trakia Plovdiv, squadra per la quale mette a segno 61 reti in 112 apparizioni.
Positiva anche la sua esperienza nel titolato CSKA Sofia, dove si mette in mostra nella stagione 1979/1980 (5 gol in 9 presenze), per poi farvi ritorno nel 1982. Con la maglia dei “Rossi” vince 2 campionati e 3 coppe di Bulgaria, realizzando nella sua seconda esperienza 42 gol in 92 partite.
Nel 1986 tenta una non fortunata esperienza in Francia, nelle file del Saint-Etienne, dove gioca solo 16 partite in 2 anni senza gol, per poi decidere di accettare l’offerta del Chaves.
Anche in Portogallo sembra avere perso il proverbiale smalto, mettendo a segno solo 15 reti nelle 5 stagioni disputate. Chiude nel 1993 con la maglia del Trakia Plovdiv.
Con la maglia della Bulgaria scende in campo 33 volte, segnando 11 gol, ma non avendo opportunità di partecipare a competizioni di grande livello. 

Fernando Gomes (Scarpa d’Oro 1982/1983 36 reti e 1984/1985 con 39 reti): lega il suo nome al Porto, per il quale gioca dal 1974 al 1980 e poi dal 1982 al 1989. Durante questa doppia esperienza vince per 5 volte il titolo nazionale e per 6 volte la classifica marcatori. A tal proposito durante la sua permanenza a Porto realizza 288 gol in 342 partite di Primeira Liga.
Con la maglia dei “Draghi” vince anche la Coppa dei Campioni 1986/1987, la conseguente Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale (suo uno dei due gol nella vittoria per 2-1 sul Penarol).
Il suo contributo nella vittoria della massima competizione europea viene quantificato dai 5 gol segnati: 4 contro il Rabat Ajax ed uno in semifinale contro la Dinamo Kiev.
Dal 1980 al 1982 gioca in Spagna nello Sporting Gijon, dove disputa solo 27 partite con 12 reti segnate.
Nel 1989 passa allo Sporting Lisbona, dove resta fino al 1991, dimostrandosi ancora molto prolifico, con 30 reti in 63 apparizioni di campionato.
Fino al 1988 gioca con la nazionale, dove colleziona 48 partite con 13 reti. In questo contesto partecipa all'Europeo del 1984, terminato con l'approdo in semifinale. Meno positiva è l'esperienza al Mondiale del 1986, dove la formazione lusitana termina all'ultimo posto il girone iniziale. In entrambi i tornei il suo nome non finisce, stranamente, nel tabellino dei marcatori.

Anton Polster (Scarpa d'Oro 1986/1987 con 39 reti): attaccante mancino e molto dotato fisicamente, si mette in mostra nel Simmerig, per poi passare nel 1982 all'Austria Vienna, dove vince il prestigioso riconoscimento. Con la maglia dei "Violetti" segna 119 gol in 147 partite, contribuendo alla vittoria di tre campionati consecutivi e di una Coppa d'Austria.
Nei tre titoli conquistati il suo contributo è notevole, dal momento che coincidono sempre con la sua vittoria del titolo di capoccannoniere.
Nel 1987, grazie alla fama per la Scarpa d'Oro conquistata, passa al Torino dove vive una stagione di alti e bassi, giocando 27 partite e realizzando 9 reti. In maglia granata arriva in finale di Coppa Italia, per poi perdere nella doppia finale con la Sampdoria, ma dopo aver eliminato la Juventus nelle semifinali.
Dopo solo una stagione decide di trasferirsi in Spagna, per giocare per tre stagioni con il Siviglia, dove scende in campo 102 volte e realizza 55 gol, 33 dei quali segnati nella stagione 1989/1990.
La sua avventura prosegue in Spagna con le maglie di Logrones e Rayo Vallecano, per le quali disputa complessivamente 69 incontri nella Liga, andando a segno 28 volte.
Nel 1993 cambia nuovamente campionato ed approda in Germania, dove gioca per 5 stagioni nel Colonia. Con "I Caproni" gioca 151 partite in Bundesliga, realizzando 79 reti.
A 34 anni accetta la successiva offerta del Borussia Moenchengladbach, dove resta per due campionati, segnando 15 reti, ma non potendo evitare la retrocessione della squadra nel 1999.
Chiude la carriera nel Salisburgo nel 2000, segnando gli ultimi 2 gol della sua carriera nelle 12 partite disputate.
Con la Nazionale disputa ben 95 incontri, andando a segno per ben 44 volte. Nonostante gli ottimi numeri, riesce a giocare solo i Mondiali del 1990, senza però entrare nel tabellino dei marcatori.
L'edizione 1986/1987 della Scarpa d'Oro è segnata dal caso "Camataru": infatti il titolo andrebbe a Rodion Camataru della Steaua Bucarest, ma quest'ultimo viene squalificato per alcuni favoritismi da lui avuti nelle ultime 6 partite di campionato, dove segna addirittura 18 gol.

Tanju Colak (Scarpa d’Oro 1987/1988 con 39 reti): viene ricordato come il più prolifico attaccante del campionato turco, nel quale ha segnato 240 reti in 252 partite.
Dal 1982 gioca per il Samsunspor, la squadra della sua città, dove segna 74 gol in 115 e vince per due volte la classifica dei marcatori.
A partire dalla stagione 1987/1988 passa al Galatasaray, dove ha la possibilità di aggiudicarsi la Scarpa d’Oro segnando 116 reti in 107 partite, guadagnandosi il soprannome di “ Il Signor Gol”.
Con la maglia dei “Leoni” gioca una grande Coppa dei Campioni nella stagione 1988/1989, trascinando i compagni fino alla semifinale.
Al termine della stagione 1991/1992, dopo l’ennesimo titolo di miglior marcatore, si trasferisce a sorpresa ai rivali del Fenerbahçe dove si rende protagonista di due ottime stagioni, impreziosite da 50 reti in 53 apparizioni.
Chiude una prolifica carriera nell’Istanbulspor, segnando nell’unica stagione giocata 17 gol in 21 gare.
Non particolarmente significativa risulta la sua esperienza con la nazionale, per la quale scende in campo 31 volte, segnando solo 9 gol e pagando una fase non particolarmente fulgida del movimento calcistico della Turchia.
Nonostante sia uno dei giocatori turchi più forti di sempre, Colak ha vinto solo un campionato ed una coppa nazionale.

Dorin Mateut (Scarpa d’Oro 1988/1989 con 43 gol): centrocampista offensivo o seconda punta, fa il suo esordio nel campionato rumeno con Corvinul Hunedoara, dove nel 1987 ha l’opportunità di passare alla Dinamo Bucarest.
Con la maglia dei “Cani Rossi” vince il suddetto premio, segnando 80 reti in 109 partite di Divizia A e contribuendo alle vittorie di un campionato ed una coppa nazionale.
Nel 1990 tenta una non felicissima avventura in Spagna, dove gioca per due stagioni nel Real Zaragoza, dove colleziona 64 partite e segna 10 gol.
Nel 1992 ha una doppia esperienza in Italia, curiosamente entrambe terminate con la retrocessione della squadra: nel 1992 gioca 4 partite con il Brescia per poi disputare una stagione alla Reggiana ( 25 presenze con 3 gol segnati).
Decide quindi di ritornare in patria nuovamente nella Dinamo Bucarest, dove gioca 39 gare e segna 8 reti. Dopo una sola stagione passa allo Sportul Studentesc, dove gioca solo 3 gare per poi terminare la carriera.
A livello di nazionale gioca 56 gare con la Romania segnando 10 reti e partecipando al Mondiale del 1990 terminato agli ottavi di finale.


Giovanni Fasani

2 commenti:

  1. Bell'articolo.
    Polster comunque giunse in Italia nel 1987.

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    1. Più che giusto. Abbiamo corretto l'articolo. Grazie per la segnalazione

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