Nel 1982 il Peñarol di Hugo Bagnulo si impone nella Copa Libertadores battendo in un'equilibrata finale la matricola cilena del Cobreloa, grazie ad un gol del bomber Fernando Morena nel finale della partita di ritorno giocata per l'occasione all'Estadio Nacional di Santiago.
La cavalcata fino all'atto conclusivo vede i Carboneros eliminare via via squadre di alto livello, partendo dal primo girone dove vengono eliminati San Paolo, Gremio e Defensor Sporting, fino ad arrivare al raggruppamento di semifinale dove gli uruguagi prevalgono su River Plate e Flamengo.
Proprio nella gara di ritorno contro i Rubro-Negro al Maracanã è un brasiliano a regalare una magia su calcio di punizione, ma a differenza di quanto si possa pensare Jair Gonçalves gioca nel Peñarol, unico straniero insieme a dieci uruguaiani.
Capace di giostrare in varie posizioni in campo è nel ruolo di trequartista che sembra trovare la giusta collocazione, dove riesce anche a dar sfogo alla propria creatività e armare con profitto il suo piede destro.
Con quest'ultimo disegna traiettorie magiche sui calci piazzati, potendo tranquillamente affermare che si tratti di un vero e proprio specialista, soprattutto quando si tratta di aggirare la barriera con il classico effetto a Foglia Morta; sembra in un certo senso di vedere replicate le capacità balistiche del grande Didi, fatte ovviamente tutte le debite proporzioni.
Nel Peñarol disegnato da Bagnulo viene utilizzato come fantasiosa fonte di gioco, in una squadra solidissima dal punto di vista difensivo e costruita offensivamente sul leggendario El Potrillo Morena. Jair è altresì chiamato a trovare la giusta giocata al momento opportuno, con diretto riferimento alle punizioni dal limite; tale funzione trova applicazione in pieno il 16 novembre proprio nel magico contesto del Maracanã.
Nell'ultima giornata del girone finale il Peñarol è chiamato a non perdere sul campo del Flamengo per guadagnarsi la finale, avendo due punti di vantaggio ed una miglior differenza reti.
Nella gara di andata era stato un gol di Ernesto Vargas a regalare ai Carboneros un decisivo successo, ma tale successo non deve contare come positivo prvecedente, dal momento che il Flamengo schiera il Galinho Zico, a detta di molti il più forte giocatore sudamericano del periodo.
Jair Gonçalves decide quindi al 25° minuto di decidere la gara in uno dei fondamentali che ha reso grande l'asso del Mengão, ovvero la punizione dal limite.
La parabola tracciata dal suo piede destro può essere davvero definita una pennellata, talmente precisa da infilarsi nel sette con il portiere Cantarelli impossibilitato a tentare l'intervento.
Come se non bastasse la perizie tecnica del gesto, a sorprendere è l'assoluta calma e sicurezza di Jair, il quale si allaccia con calma le scarpe e sembra attendere con fare smaliziato il fischio dell'arbitro.
Siccome è un vero specialista di ripeterà nella successiva Coppa Intercontinentale, aprendo le marcature nella vittoria per 2-0 contro gli inglesi dell'Aston Villa, con un'altra classica punizione a scavalcare la barriera talmente arcuata da battere sul palo e rendere superfluo il tuffo di Jimmy Rimmer.
La prodezza conferma le straordinarie qualità del trequartista brasiliano nei calci da fermo, dimostrando altresì la sua affidabilità nei momenti cruciali e nelle sfide più importanti.
Quella pennellata del Maracanã resta però unica per contesto, situazione in campo e qualità della realizzazione.
Giovanni Fasani
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.