Come avrete sicuramente notato il nostro blog tratta sempre argomenti del calcio passato, fatto salvo per qualche eccezione nei nostri primi articoli, dove il Sivasspor (sgonfiatosi con l'andare del tempo) ed il Pallone d'Oro erano argomenti d'attualità.
Per questo nuovo capitolo, facciamo un'altra eccezione ed andremo a parlare di una serie di partite, racchiuse in un weekend, che passeranno alla storia del calcio; senza mettere le mani avanti saranno partite che finiranno nel dimenticatoio nel giro di qualche mese (ad essere ottimisti). Proviamo quindi oggi ad anticipare la storia.
Ho sempre pensato che nel calcio ogni squadra, giocatore, allenatore e qualsivoglia addetto ai lavori, abbia il proprio obiettivo, rappresentato da un trofeo o da una semplice salvezza ottenuta magari all'ultimo minuto dell'ultima partita. Francamente trovo abbastanza fuori luogo quando un arbitro che dirige male una partita debba "essere mandato nelle categorie minori", cosicché il calcio "dei grandi" possa andare avanti senza particolari intoppi. Ma trovate giusto che se un arbitro è scarso debba andare ad arbitrare campionati non di primo piano? Io lo trovo ingiusto, ma è una semplice opinione personale.
Vi starete anche chiedendo come mai mi sono soffermato su questo argomento; la risposta è molto semplice: in questo pezzo andremo a parlare di 5 nazionali che nell'ultimo weekend hanno ottenuto qualcosa di importante pur sapendo che l'obiettivo finale sia praticamente irraggiungibile. Ciò che hanno regalato le compagini di Gibilterra, San Marino, Malta, Liechtenstein e Far Oer nella tre giorni del 14-15-16 novembre, valevole per le qualificazioni all'Europeo di Francia 2016, ha davvero dell'incredibile.
GIBILTERRA
Nello stesso weekend in questione era in programma a Genova l'amichevole rugbystica tra Italia ed Argentina con in secondi che si sono imposti per 20-18. Molti giornalisti si sono prodigati in commenti del tipo "una sconfitta onorevole", ma Martin Castrogiovanni, decano della nazionale italiana (di origine argentina), ha prontamente ribadito dicendo che a lui le sconfitte onorevoli non piacciono. Probabilmente tutti i torti non li ha.
Ma quando di fronte si trovano la squadra campione del mondo ed una nazionale inserita ufficialmente nella UEFA il 23 maggio 2013, probabilmente anche una sconfitta onorevole non può che far piacere alla nazionale che la subisce.
La piccola nazionale biancorossa arrivava da tre sconfitte consecutive con ben 17 gol al passivo, di cui 7 presi da Polonia ed Irlanda e 3 dalla Georgia. Le azioni offensive di Gibilterra si contavano sulla punta delle dita; ed un gol l'avrebbero anche fatto (alla Georgia) se l'arbitro austriaco Lechner non avesse annullato il regolare gol segnato da Joseph Chipolina, 27enne centrocampista del Lincoln Red Imps, squadra che ha partecipato ai preliminari della Champions League ed eliminata al primo turno dal HB Torshavn, compagine delle Far Oer.
Le due gare casalinghe sono state disputate all'Estadio Algarve di Faro (Portogallo) visto che nessun impianto di Gibilterra è in linea con le regole UEFA.
E così non stento a credere che più di un tremolio dev'essere corso lungo la schiena della squadra allenata da Allen Bula quando ha imboccato il tunnel dello Grundig Stadion di Norimberga, al fianco della nazionale campione del mondo, un vero e proprio Davide contro Golia.
Il 4-0 finale costa qualche mugugno tra il pubblico di casa ed una grossa soddisfazione tra le file di Chipolina e compagni, scesi in campo con un più che prudente 5-4-1.
SAN MARINO
Può uno 0-0 passare alla storia del calcio? Sì può, eccome se può. Succede domenica 15 novembre allo stadio di Serravalle. Siamo nella piccola San Marino, 61 chilometri quadrati di paese col Monte Titano a vegliare sui suoi abitanti.
In campo Simoncini (portiere, autentico eroe di serata) e compagnia si scontrano con l'Estonia, reduce dalla bella vittoria in amichevole contro la Norvegia. Una partita che parrebbe già scritta, con la nazionale estone che pregusta già la vittoria nella partita numero 400 della sua storia. Ma la serata andrà in tutt'altro modo; i baltici dominano la gara ma sbattono più volte sulle parate di Simoncini e sul muro eretto dalla difesa sammarinese. Lo 0-0 finale regala il primo storico punto nella qualificazioni ad un campionato europeo, mettendo per altro fine ad un filotto di ben 61 sconfitte consecutive.
I giocatori sammarinesi sono tutti semiprofessionisti, durante il giorno lavorano in altri settori ed il tempo per amalgamarsi sul campo è sempre poco; ma ultimamente qualcosina è cambiato nella testa della nazionale del Monte Titano dove sono stati intensificati gli allenamenti a discapito di qualche ora passata in meno con le famiglie.
Un sacrificio che ha pagato e che ha regalato questo storico risultato, bissando quanto fatto nel marzo del 1993, quando la Turchia non andò oltre lo 0-0 in una gara valevole per le qualificazioni al mondiale americano.
Commovente poi la dedica a Federico Crescentini, ex giocatore della nazionale tragicamente scomparso 8 anni fa in Messico.
Il prossimo passo sarà quello di infilare un gol nella porta avversaria, sfruttando magari meglio le occasioni comunque create nel match in questione.
MALTA
Che qualcosa stava cambiando a Malta era probabilmente nell'aria. Pur nella mediocrità che sta passando il calcio italiano, gli azzurri non erano andati oltre uno striminzito 1-0 al Ta'Qali con la nazionale crociata in 10 già dal primo tempo.
Prima di quella sfida i maltesi erano andati al Maksimir di Zagabria resistendo un tempo alla fortissima Croazia ed ottenendo uno 0-2 finale che la dice lunga sulla seppur flebile crescita del calcio maltese degli ultimi tempi.
A Malta il campionato è pressoché dominato, negli ultimi anni, dal Valletta (ne abbiamo parlato qualche articolo fa) e dal Birkirkara, due squadre mai andate oltre il secondo turno della Champions League, il più delle volte prendendo delle imbarcate anche abbastanza imbarazzanti.
Il 12 ottobre 2005 il gol di Barbara aveva regalato uno storico punto alla nazionale maltese. Tale segnatura pareggiò quella di Yankov che aveva portato in vantaggio la Bulgaria. Già, la Bulgaria, quella nazionale che lo scorso 16 novembre non è andata oltre lo stesso medesimo risultato, questa volta tra le mura amiche, lo stadio Vasil Levski di Sofia.
Dopo appena 6 minuti il gol dell'avellinese Andrej Galabinov aveva portato avanti i Leoni dando speranza ad una serata da goleada assoluta e che per altro sarebbe stata molto utile per il proseguio nella manifestazione visto che anche le terze classificate hanno chance di andare in Francia.
Invece la squadra dell'italiano Pietro Ghedin non si è disunita e ha ottenuto il pareggio ad inizio ripresa grazie al rigore trasformato da Clayton Failla, centrocampista da 24 gol in 54 partite con la maglia dell'Hibernians.
LIECHTENSTEIN
Se qualcuno avesse detto al piccolo Liechtenstein che dopo quattro gare di qualificazione sarebbe stato ad un solo punto dalla Russia, probabilmente tutti si sarebbero fatti una sonora risata, complice proprio la sconfitta 4-0 all'Arena Khimki dell'8 settembre. Quel giorno due sfortunate autoreti ed un rigore spianarono la strada alla squadra di Capello che vinse nettamente la partita. Autore della seconda autorete fu Franz Burgmeier, centrocampista 32enne in forza al Vaduz, squadra del Liechtenstein ma che milita attualmente nella massima divisione svizzera.
E proprio Burgmeier ha regalato la prima vittoria esterna nelle qualificazioni europee del nuovo millennio; ben inteso, l'avversario era la modesta Moldova ma è pur sempre avversario solitamente superiore ai Blue-Reds.
Come dicevo pocanzi, il Liechtenstein si trova ad una sola lunghezza dalla Russia attualmente terza ed a 2 punti dalla Svezia seconda; con entrambe dovrà giocare al Rheinpark di Vaduz e chissà... Sognare in fondo non costa nulla.
Ah dimenticavo; è ancora in attività un certo Mario Frick, attaccante visto in Italia con Arezzo, Verona, Ternana e Siena; è il recordman di presenze in nazionale (116) e talvolta gioca in posizione arretrata rispetto alla sua naturale, quella di finalizzatore e rifinitore.
FAR OER
Il risultato più sorprendente è forse quello che arriva dal Karaiskakis di Atene dove la Grecia di Claudio Ranieri deve perire per mano delle Isole Far Oer, altra nazionale poco avvezza alle vittorie, figuriamoci quindi a quelle esterne per di più contro una delle prime 16 squadre al mondo (per lo meno per quanto visto al mondiale brasiliano).
Qualcuno potrà pensare ad una Grecia-bis, invece Ranieri dovrà solo fare a meno di Mitroglu, spedendo in campo ben 6 giocatori militanti nel campionato italiano (il portiere Karnezis, i difensori Manolas, Torosidis e Moras più i centrocampisti Kone e Christodoulopoulos). Anche qui non c'è partita ed invece il team allenato dal danese Lars Olsen gioca un brutto scherzo che costerà la panchina al tecnico italiano.
Il gol di Joan Edmundsson al quarto d'ora della ripresa non è che la naturale conseguenza di una partita giocata ampiamente meglio dalle Far Oer. Prima del gol dell'attaccante 23enne erano state colpite due traverse con Brandur Olsen e Frodi Benjaminsen.
Edmundsson milita nel HB Torshavn e nel campionato terminato un mese fa ha realizzato 7 gol in 15 partite che però non hanno evitato il secondo posto finale.
Le Far Oer sono in un girone complicato dove la Romania sembra farla da padrone, lasciando a Finlandia, Ungheria, Irlanda del Nord e Grecia (ora ultima) la bagarre qualificazione, ma chissà mai che anche la piccola nazionale non possa dar fastidio.
Di certo qualcosa è cambiato anche a queste latitudini e se le Far Oer vorranno seguire (con le dovute proporzioni) l'esempio dell'Islanda, si potranno togliere in futuro altre bellissime soddisfazioni. Nel frattempo può partire la festa.
Sperando che queste imprese non vengano dimenticate, provate a trovare un'altro weekend del genere.
Come si dice in questi casi, un weekend da raccontare ai nipoti, quei nipoti che forse un giorno vedranno una di queste nazionali lottare per un posto nelle manifestazioni più importanti.
Matteo Maggio
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