giovedì 6 settembre 2018

ANCHE L'UOMO RAGNO PARAVA I RIGORI

Nel corso del tempo la sempre aggiornata nomenclatura calcistica si è aggiornata il termine di "pararigori", riferito ai quei portieri particolarmente abili nel neutralizzare i calci di rigori.
Lo specifico riferimento ha assunto un significato perlopiù quantitativo, sempre più connesso al numero di penalty neutralizzati nel corso della carriera ,indipendentemente dal valore del tiratore o dell'importanza dell'incontro in questione.
Uno dei luoghi comuni legati a tale concetto è quello per il quale Walter Zenga, uno dei più grandi portieri di tutti i tempi, fosse poco avvezzo nel neutralizzare le massime punizioni, riferendosi in particolar modo alla percentuale di tiri parati ed alla sfortunata semifinale del Mondiale 1990 contro l'Argentina.
In tale indimenticabile sfida il portiere nerazzuro, ritenuto colpevole per un'uscita a vuoto sul gol del pareggio di Claudio Caniggia, non riesce ad opporsi alle conclusioni dagli 11 metri dell'Albiceleste, soprattutto a quella centrale e mal calciata di Julio Olarticoechea.
Tentando di confutare in parte questa superficiale analisi, è intenzione di che scrive proporre di seguito alcune prodezze del carismatico Uomo Ragno, compiute al cospetto di veri e propri specialisti dei calci di rigori o talmente eccezionali da meritare la menzione.


L'elenco sotto proposto si base principalmente su ricordi personali e parate rimaste nella memoria per la loro importanza e straordinarietà, con il proposito di poterlo integrare nel tempo.


1) 19 ottobre 1983 Groningen-Inter 2-0: rigore parato a Adri Van Tiggelen.


Nell'andata dei sedicesimi di finale la squadra di Luigi Radice limita i danni in Olanda, ribaltando poi il risultato negativo nel ritorno a San Siro.
Nella sfortunata gara alla Stadio Oosterpark il giovane portiere neroazzurro, alla sua prima stagione da titolare, compie un notevole intervento sulla conclusione potente e discretamente precisa del terzino sinistro olandese.
 


2)  20 gennaio 1985 Inter-Atalanta 1-0: rigore parato a Marino Magrin


Il fantasista della compagine orobica è una dei migliori tiratori della serie A, come dimostrerà anche nella Juventus quando sarà chiamato a sostituire addirittura Miche Platini.
Nell'occasione il tiro di Magrin è discretamente angolato, ma Zenga mostra intuito e prontezza nel bloccare il tiro dell'avversario.




3) 5 maggio 1985 Sampdoria.Inter 1-2: rigore parato a Trevor Francis


Il portierone neroazzurro è abile a bloccare il tiro dell'attaccante inglese, calciato senza rincorsa e senza dare riferimenti.



4)  24 novembre 1985 Inter-Juventus 1-1: rigore parato a Michel Platini



Difficile ricordarsi di un rigore sbagliato dal grande Le Roi, a meno che di non riferendosi a quello calciato sopra la traversa al Mondiale 1986 contro il Brasile nei quarti di finale.
Nella sfida di San Siro il numero 10 bianconero non calcia benissimo, ma va apprezzata la bravura del portiere milanese nell'aspettare fino all'ultimo: sfortunatamente per lui il fuoriclasse francese ribadirà comunque in rete sulla respinta.





5)  2 marzo 1986 Roma-Inter 3-1: rigore parato a Toninho Cerezo


In una partita dominata dalla squadra giallorossa, quest'ultima sbaglia addirittura due calci di rigore entrambi con Cerezo, rigorista di giornata a causa dell'assenza per squalifica di Roberto Pruzzo.
Mentre il primo penalty viene calciato alto dal giocatore brasiliano, il secondo è ben parato dal portiere neroazzurra, abile a gettarsi sulla sinistra approfittando del tiro preciso, ma non potente.


6) 30 agosto 1987 Brescia-Inter 2-2 (6-4 dcr) (Coppa Italia): rigore parato a Branco


La Coppa Italia 1987/1988 prevede al primo turno gironi eliminatori a 6 squadre a partita unica dove non sono ammessi i pareggi: in caso di parità si procede quindi con i calci di rigore.
L'Inter dopo 90 minuti tirati ed emozionanti perde nonostante Zenga neutralizzi la prima conclusione bresciana del brasiliano Branco. Particolare curioso, quest'ultimo aveva pareggiato sempre su rigore a tre minuti dalla fine dei tempi regolamentari.


7) 2 settembre 1987 Reggiana-Inter 0-0 (8-9 dcr): rigori parati a Cornacchini e Cornacchia


Nello stesso girone di Coppa Italia l'Inter ha la meglio sulla Reggiana dopo ben 20 calci di rigore. Protagonista il numero uno nerazzurro che para la prima conclusione avversaria di Giovanni Cornacchini e l'ultima calciata  da Carlo Cornacchia.A conferma della sua grande personalità è proprio Zenga a calciare e a segnare il decimo rigore della sua squadra, risultato poi decisivo per la vittoria.


8)  6 settembre 1987 Inter-Ascoli 0-0 (5-4 dcr): rigore parato a Casagrande.


L'Inter si aggiudica il primo posto nel girone di Coppa Italia battendo ai calci di rigori l'Ascoli che la precedeva di un punto. L'unico errore dagli 11 metri è del centravanti brasiliano Walter Junior Casagrande, che si fa respingere il tiro dal portiere italiano.



9)  16 aprile 1989 Inter-Pescara 2-1: rigore parato a Gian Piero Gasperini



L'apprezzato allenatore torinese è stato anche un centrocampista dai piedi buoni, particolarmente preciso nella conclusioni dal dischetto.Il suo tiro è estremamente preciso e potente, ma Zenga tiene fede al suo soprannome di Uomo Ragno andando ad intercettare il pallone ad un palmo dal suo palo destro con un balzo eccezionale.







10) 12 febbraio 1992 Juventus-Inter 1-0 (Coppa Italia): rigore parato a Roberto Baggio


Nei quarti di finale si affrontano Juventus ed Inter con andata a Torino: dopo il gol di Paolo Di Canio Lothar Matthäus si fa respingere un calcio di rigore da un giovane Angelo Peruzzi, ma Zenga non è da meno bloccando con sicurezza un penalty di Roberto Baggio nel finale di gara.




11) 5 febbraio 1992 Ascoli-Inter 1-2: rigore parato a Patrick Vervoort


In una stagione negativa per entrambe e compagini, con l'Inter lontana dalle posizioni di vertice ed i marchigiani retrocessi, Zenga compie una gran parata sul punteggio di 1-1 deviando di piede di puro istinto la conclusione del nazionale belga.






Visti i parametri utilizzati e ragionando in termini percentuali citare otto rigori in una lunga carriera può apparire riduttivo e poco significativo.
L'accusa per la quale Zenga non fosse abile nel parare i rigori è allo stesso tempo grossolana e poco fondata se paragoniamo le statistiche in tal senso di altri ottimi portieri (vi rimando in tal senso ai vari siti statistici consultabili).
Ovviamente quando si ricorda la sua figura vengono in mente altre grandi qualità, alcune della quali ne hanno fatto per anni il miglior estremo difensore del mondo, come dimostrano i tre premi "The World's best Goalkeeper" vinti consecutivamente dal 1989 al 1991, anni nei quali la concorrenza nel ruolo non mancava di certo.
I "pararigori" per antonomasia sono altri, ma anche il grande Walter Zenga tutto sommato ci sapeva fare.








Giovanni Fasani


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