martedì 2 aprile 2019

EL GOL DE AMERICA

Uno dei gol più famosi delle storica calcistica argentina viene realizzato il 25 febbraio 1945 all'Estadio Nacional di Santiago, durante l'ultima giornata del Campeonato Sudamericano del medesimo anno. La sfida è quanto di più ci possa essere in termini di rivalità e contenuti tecnico-agonistici: si tratta infatti di un Clásico del Río de la Plata, al termine del quale l'Argentina si aggiudica il torneo grazie proprio a questo storico gol, prevalendo di un punto sul Brasile.
M chi ha realizzato quello che oggi viene ancora ricordato come El Gol de America? La firma è davvero prestigiosa, essendo quella di Rinaldo Fioramonte Martino, fuoriclasse del San Lorenzo de Almagro e membro del Terceto de Oro (con Renè Pontoni e Armando Farro) che entusiasma il caldo pubblico del Gasometro.


La rete in questione vede Mamucho (soprannome attribuitogli da Bartolomè Colombo a causa della sua tendenza a dire "más mucho" in luogo di "mucho más) esibirsi in un pregevole assolo personale, durante il quale salta tre avversari, finge di passare il pallone per poi beffare il portiere uruguaiano Roque Gastón Máspoli con un tiro a giro imprevedibile. Siamo a tutti gli effetti di fronte al celebre Chanfle, portato in auge dal brasiliano Arthur Friedenreich: con tale termine si intende infatti la traiettoria data la pallone particolarmente arcuata e atta a "cadere" verso la porta, attribuita calciando con l'interno o l'esterno del piede a seconda della direzione che si vuole imprimere.


Non c'è da meravigliarsi che una simile prodezza sia eseguita propria dall'asso del San Lorenzo, essendo a tutti gli effetti un concentrato di classe, abilità realizzativa, visione di gioco ed autentiche meraviglie prodotte con il pallone tra i piedi.
Nel 1946 bisserà il successo nel torneo ospitato proprio dall'Argentina, in una selezione nei quali i 5 Caballeros de la angustia del River Plate, la celebre Maquina, iniziano ad egemonizzare il reparto offensivo.
I tifosi del Ciclón sono abituati a vederlo esibirsi nell'arte della Gambeta, prodigio tecnico con la quale attraverso finte e movimenti si confonde l'avversario fino a saltarlo con disinvoltura.
Tale arte pedatoria unita ad una tecnica fuori dal comune verrà ammirata anche in Italia 4 anni dopo quando sbarcherà in Italia per giocare con la Juventus.
Anche il pubblico resterà estasiato dalla sua abilità e gli dedicherà un particolare nomignolo, Zampa di Velluto, per la raffinatezza del tocco di palla e la precisione del passare il pallone.
L'avventura a Torino dura lo spazio di un anno, quando la nostalgia per l'Argentina ed i pesos promessi dal Boca Juniors lo inducono ad un rapido ritorno a Buenos Aires, salvo "pentirsene" per approdare successivamente in Uruguay e Brasile.
Anche alla luce del suddetto Gol de America è usanza dire che danzi con la palla al piede, talmente alta è la classe con la quale incede: quasi a voler confermare questa sua naturale vocazione al termine della carriera aprirà un celebre locale di tango, il Caño 14, ritrovo per tutti i tangueros della capitale.
Ma questa è decisamente un'altra storia....





Giovanni Fasani





Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.