martedì 24 ottobre 2017

AYCUT KOCAMAN, DALLA GINNASTICA AL CALCIO

In una nazione calciofila come l'Italia ogni bambino viene appena possibile indirizzato all'esercizio dell'antica arte pedatoria, grazie alla portata mediatica di tale sport ed alle grandi spontanee quanto intrusive insistenze famigliari.
Le altre discipline si riservano una nicchia relativa, spesso tristemente ancora al retaggio culturale/territoriale o alle solita ingerenze genitoriali, in una sorta di "romantico" passaggio di consegne.
Con una tale ristretta visione molti appassionati potrebbero sorprendersi nell'apprendere che molti grandi calciatori hanno iniziato la carriera agonistica cimentandosi in sport diversi.
In un nostro precedente articolo abbiamo raccontato di come il turco Can Bartu fosse in giovane età un eccelso talento della pallacanestro, arrivando addirittura in nazionale, prima che la passione per il calcio lo portasse anche a giocare nel selettivo campionato italiano.
Sempre dalla Turchia arriva una altro esempio di un atleta doppiamente dotato in due sport, tanto da eccellere in entrambi fino a quando il pallone non lo ha reso una leggenda nazionale.
A tal proposito Aycut Kocaman è ancora oggi ricordato come uno dei cinque calciatori turchi ad aver segnato 200 gol in campionato, ma tutto era partito dalla ginnastica.



La sua adolescenza sportiva è ugualmente divisa tra calcio e ginnastica, facendo parte rispettivamente della squadra dilettantistica del Kabataş Altınmızrak e della rappresentativa Eczacıbaşı.
La scelta cade poi sulla disciplina calcistica, non senza difficoltà, dal momento che le sue prestazioni ginnastiche gli valgono ben 40 medaglie in vari livelli, compreso un prestigioso secondo posto in un torneo nazionale.
La svolta per la sua carriera arriva nel 1984 quando viene notato dal club professionistico del Sakaryaspor, che decide di tesserarlo ufficialmente, dando così il via alla sua prolifica carriera.
Kocaman è un centravanti che fa del fiuto del gol il suo marchio di fabbrica, sviluppando un vero e proprio sesto senza nel capire prima di tutti dove possa arrivare il pallone.
Svelto e scaltro nei movimenti, il centravanti di Geyve fa dell'area il suo habitat naturale, dimostrando una rapidità di esecuzione sensazionale.
Addirittura brevetta una propria giocata alla quale viene assegnata il suo nome di battesimo: dopo un perfetto stop di petto a seguito di un passaggio a lunga gittata è rapissimo a girare la palla verso la porta.
Da vero e proprio "rapace" è abilissimo a giocare sull'errore dell'avversario diretto, il quale sa benissimo che risulterebbe deleteria una qualsiasi esitazione con lui nei paraggi.
Nonostante l'altezza non eccelsa (174 centimetri) ha gran tempismo nel incocciare di testa la palla, sorprendendo anche i difensori maggiormente strutturati fisicamente.
A completare un profilo già di alto livello vi è il fatto che Kocaman è praticamente ambidestro, fattore che da ancora meno riferimenti ai difensori che, di fatto, non sanno mai da quale parte possa girarsi per la stoccata.
Se volessimo fare un paragone con un grande del calcio mondiale lo potremmo avvicinare al grande Gerd Müller del quale, fatte le debite proporzioni, replica istinto per il gol e movimenti felini nei pressi della porta avversaria.
Viene ovviamente da pensare che il brillante passato da ginnasta abbia potenziato quelle caratteristiche atletiche giù di loro notevoli.




Tali caratteristiche lo rendono da subito un simbolo per l'Anadolu Güneşi con il quale segna nella massima divisione 23 reti in 51 apparizioni, ma ,soprattutto risulta decisivo per la storica affermazione della compagine verde-nera nella Coppa di Turchia 1987/1988.
L'attaccante non va a segno nel doppio incontro contro il Samsunspor, ma è comunque uno dei massimi artefici del cammino che porta al successo finale.
Le sue prestazioni e le sue caratteristiche tecniche lo pongono all'attenzione dei principali club turchi, tra i quali la spunta il  Fenerbahçe, che lo acquista nell'estate del 1988, ponendo le basi per 8 anni di vittorie e soprattutto di gol.




A livello di collettivo il periodo citato è nobilitato da due campionati vinti e da una Coppa di Turchia, come sempre decisi dalle sue costanti realizzazioni.
Queste ultime sono quantificabili in 140 nel solo campionato, che gli valgono il titolo di capocannoniere in ben tre edizioni (1988/1989, 1991/1991 e 1994/1995).
Se a prime vista i successi sono relativamente pochi, occorre considerare che nel periodo considerato il Beşiktaş conosce uno dei migliori momenti della sua storia e che il Galatasaray si conferma come sempre una squadra vincente.
Davvero insolito è invece il rapporto che Kocaman ha con la nazionale turca, assolutamente non in linea con il talento e con i numeri realizzativi del centravanti.
Quest'ultimo non viene considerato fino al 1992 racimolando, è proprio il caso di dirlo, 15 presenze fino al 1995, riuscendo a segnare un'unica rete.
Suo malgrado paga la concomitanza di attaccanti che meglio attirano l'interesse dello staff tecnico, come Feyyaz Uçar, la Scarpa d'Oro 1988 Tanju Çolak ed  un giovane Hakan Şükür.
Nel 1996 termina ufficialmente il suo rapporto con il Fenerbahçe, ma non quello con il calcio giocato, che continua accettando l'offerta dell''İstanbulspor, squadra sempre della capitale turca.
Anche grazie al suo arrivo i Sarı Boğalar ottengono anche notevoli piazzamenti in campionato, che gli valgono anche la storica partecipazione alle coppe europee.
Nel 1997 la squadra prende parte alla Coppa Intertoto, vincendo il girone preliminare, ma arrendendosi in semifinale al cospetto del Lione, pur avendo vinto la gara di andata per 2-1 (Kocaman a segno su rigore).
Nella stagione 1998/1999 saranno i rumeni dell'Argeș Pitești ad estromettere i gialloneri dalla Coppa Uefa, nonostante una pirotecnica partita di ritorno terminata 4-2 (Kocaman timbra il cartellino all'86°).
A livello personale le quattro stagioni giocate in maglia giallonera gli sono utili per arrivare alla agognata cifra di 200 gol segnati in campionato, ottenuta nel 2000, anno del suo addio al calcio giocato.


Tale prestigioso raggiungimento lo mette sullo stesso livello di altri grandi attaccanti turchi della storia più o meno recente, nobilitando una carriera vissuta ad alti livelli e positivamente intrisa di gol.
La ginnastica ed il calcio hanno davvero pochi elementi in comune, ma è bello pensare che il prolifico centravanti turco abbia davvero coniugato i fondamenti dei due sport per ergersi ad attaccante dal gol facile.
Ci perdonerà Gerd Müller per l'avventato paragone...





Giovanni Fasani

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