venerdì 9 ottobre 2015

FORTEZZA GRECA

“Olympiakos, Pana, AEK, Pana, Olympiakos, Olympiakos, AEK, Olympiakos, Pana ed ancora Olympiakos”. No, non sono impazzito. E’ semplicemente una rappresentazione più o meno veritiera degli ultimi trionfi nel campionato greco.
Siamo ormai abituati da anni a veder trionfare quasi sempre l’Olympiakos, complice un ridimensionamento su più fronti di coloro che sono i rivali cittadini, il Panathinaikos. Se si aggiunge il recente tracollo dell’AEK, retrocesso nelle serie minori per poi farvi ritorno lo scorso anno, siamo veramente di fronte ad un campionato che ogni anno si colora di biancorosso.
Tuttavia nella storia calcistica greca ci si accorge come le
città di Atene e Salonicco l’abbiano sempre fatta da padrone. C’è però un’eccezione, un piccolo puntino nell’albo d’oro, quel puntino è di colore granata e porta il nome dell’Athlitiki Enosi Larisas, meglio conosciuto con il nome di Larissa, l’unica squadra “di provincia” a vincere il campionato della penisola ellenica.
 
 
Sono passati ormai 27 anni da quello storico successo e molto è cambiato, tant’è che la squadra naviga nei bassifondi delle serie minori greche.
Ma nella “Fortezza”, traduzione italiana di Larissa, ancora ricordano con estremo piacere ed orgolgio la cavalcata dei “Vyssini”.
Una cavalcata che ha inizio 3 anni prima quando la squadra allenata dal polacco Andrzej Strejlau riesce a conquistare la Coppa di Grecia vincendo la concorrenza del ben più forte PAOK Salonicco, annientato 4-1 nella finale allo Stadio Olimpico di Atene.
In questo breve racconto c’è anche un pochino di Italia. Nella ormai scomparsa Coppa delle Coppe dell’anno successivo il Larissa è opposto alla Sampdoria nel primo turno. Sulla carta sembrano esserci pochi dubbi sull’andamento della sfida ed invece ne esce un doppio confronto più ostico del previsto per la squadra blucerchiata.
Nell’andata dello Stadio Alcazar i ragazzi di Bersellini faticano non poco a strappare un pareggio; è Roberto Mancini a riacciuffare l’iniziale gol del centrale Giorgios Mitsimponas e a decidere poi la gara di ritorno che termina 1-0 per i genovesi.
Un paio di anni dopo in casa granata vi è una piccola rivoluzione. Al posto di Strejlau, siede sulla panchina un altro polacco, Jacek Gmoch, già vincitore dell’Alpha Ethniki qualche anno prima col Panathinaikos.
All’appello mancano anche il portiere Georgios Plitsis (passato all’Olympiakos) ed il difensore Takis Parafestas. Tuttavia è salito alle cronache greche un giovane “numero 10”, Vassilis Karapialis che farà le fortune (anche) dell’Olympiakos negli anni ’90.
Confermato anche il forte attaccante Michalis Ziogas, vero trascinatore di una squadra che si appresta a disputare un campionato tranquillo.
La parola Fortezza inizia però a diventare anche prezioso aggettivo per lo Stadio Alcazar, infatti su 15 partite disputate tra le mura amiche il Larissa le vince tutte salvo pareggiare 1-1contro il PAOK.
Il primo segnale che la stagione poteva essere migliore rispetto a quanto sperato, lo si ha alla 6° giornata quando i “Vyssini” battono 3-1 l’Olympaikos con un Ziogas in giornata di grazia.
Dopo aver scongiurato una squalifica per doping di un proprio giocatore, il Larissa conquista il primo storico scudetto alla penultima giornata grazie ad un’incornata, neanche a dirlo, di Mitsimponas, quanto mai prezioso per la causa granata.
Nei cuori dei tifosi il difensore centrale occuperà sempre un posto d’onore, a maggior ragione dopo la sua prematura scomparsa nel 1997 a seguito di un incidente stradale.


Matteo Maggio

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