mercoledì 1 aprile 2020

IL DIFENSORE CON LA CARABINA

Se doveste trovarvi dalle parti dell'Estadio Palestra Italia a San Paolo, antica casa del Palmeiras, provate a chiedere ai tifosi locali chi per loro ha meglio rappresentato gli ideali del Verdão:  senza alcun dubbio i più attempati sostenitori vi risponderebbero Valdemar dos Santos Figuiera, difensore arcigno in campo per 584 volte con la squadra dello stato di San Paolo.




A dire il vero è molto più conosciuto con il nomignolo di Valdemar Carabina, derivatogli da un episodio particolare quanto raro capitato durante la sua carriera. Durante un match giocato sul campo di Pacaembu il baffuto difensore lascia partire un tiro di incredibile potenza che non lascia scampo al portiere avversario, portando il commentatore Mario Moraes ad esclamare:"Um tiro mais forte que o tiro de uma carabina!!!”.
Da quel momento l'appellativo caro agli esperti di armi da fuoco non lo abbandonerà più, nonostante di gol in carriera ne realizzai davvero pochi, solamente nove nell'arco di una carriera lunga dodici anni.
In una compagine dall'alto tasso tecnico e dalla notevole vocazione offensiva non passa in secondo piano un quartetto difensivo forte e coeso:  Djalma Santos, Valdemar Carabina, Aldemar e Geraldo Scotto rappreseno il pacchetto difensivo che nel 1960 vince il campionato brasiliano in un'interminabile finale contro il Santos di Pelè.
Proprio la marcatura del fenomenale O Rei diventa uno dei crucci di Valdemar che si dedica a contenere le funamboliche giocare del fuoriclasse con la solita decisione non lesinando certo entrate dure ed ogni tipo di lecito accorgimento.
Proprio la sua interpretazione del ruolo, esemplificato maggiormente nelle sfide con il Santos, gli valgono la nomea di difensore cattivo, sebbene non sia mai andato oltre i limite di interventi in un certo senso intimidatoria, ma mai lesiva dell'incolumità altrui.
Curioso come anche per la finale del Campionato Paulista 1959 l'avversario fosse sempre il Santos, in un'altra lunga fase finale che vede Pelè brillare come da copione, ma il Palmeiras uscire vincitore al termine della contesa. Facile intuire come le difficoltà patite nel contenere il giovane fenomeno del Santos, fresco campione del mondo, abbiamo sviluppato nel vigoroso Valdemar Carabina un astio sportivo che troverà maggiore applicazione ed efficacia nelle sfide a venire.
Prima del termine della sua lunga avventura con il Verdão riesce a vincere due volte il Campionato Paulista ed una volta il torneo Rio- San Paolo, conferendo la solita sicurezza ed ergendosi come baluardo senza tanti fronzoli ed al tempo stesso elegante nell'interpretazione del ruolo.
Accanto a giocolieri quali Julinho Motelho, Romeiro, Cinesinho, Ademir Da Guia, Gildo, Tupãzinho Ademar Pantera e Servilio il nome di Valdemar Carabina è una certezza per la squadra di San Paolo ed, inevitabilmente, un idolo anche per la tifoseria, avvezza ad ammirarlo in tutta la sicurezza, coprendo le spalle a cotanti campioni.




Viceversa non riesce a guadagnarsi il favore dell'ambiente della nazionale brasiliana, la quale lo prende in considerazione solamente per due partite nel 1965, quando il difensore del Palmeiras ha compiuto 33 anni e si avvia a terminare l'esperienza con lo stesso club.
Una piccola pecca che poco toglie ad una carriera lunga, vittoriosa e brillante, con conclusa ufficialmente con il Verdão solamente per la volontà di giocare un'ultima stagione con il Commerical, finendo per gli annali nel 1968, quando i 36 anni di età e le tante battaglie combattute con i migliori attaccanti brasiliani iniziano a farsi sentire.
Valdemar dos Santos Figuiera, diventato Carabina per uno sporadico gol, è un chiaro esempio di come la storia del Palmeiras e del calcio brasiliano sia fatta anche da valenti e molto spesso sottovalutati difensori.


Giovanni Fasani


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