Il talento puro di Gheorghe "Giga " Hagi gli più volte permesso di realizzare giocate da urlo, molte della quali effettuate con il suo magico piede sinistro, che gli è valso il ripetitivo e grossolano nomignolo di Maradona dei Carpazi.
In patria il fantasista di Săcele è chiamato invece Regele (Il Re), investitura che la dice lunga sull'importanza e sull'impatto che ha avuto sul calcio rumeno e non solo.
Pur prendendo le distanze dal qualsiasi accostamento con l'inimitabile Dies argentino, è pur vero che certi colpi geniali di Hagi con il piede mancino rientrano in pieno nella categoria propria dei fuoriclasse; il numero 10 della nazionale rumena accarezza letteralmente il pallone e con tocchi morbidi riesce ad imprimere traiettorie a scendere che sembrano realmente telecomandate.
Tra le tante vale la pena ricordarne una regalata con la maglia del Barcellona, realizzata all' Estadio Balaidos di Vigo, probabilmente ricordata da pochi per l'incredibile nebbia presente sul campo del Celta l'11 dicembre 1994.
La squadra allenata da Johan Cruijff sta vivendo una stagione di alti bassi, con il leggendario tecnico olandese impegnato a trovare la quadratura in un reparto offensivo che vede lo stesso Hagi, appena acquistato dal Brescia, impiegato accanto ad un altro talento cristallino dell'Europa dell'Est, il bulgaro Hristo Stoičkov, fresco Pallone d'Oro.
A completare il reparto il Baixinho Romario, terminale offensivo di una compagine che nei primi mesi della stagione è passata da apici come il 4-0 rifilato al Manchester United in Champions League a cadute come la sconfitta esterna a Gijón all'esordio o quella di Göteborg.
In classifica i Blaugrana occupano un poco dignitoso quarto posto, con la trasferta in Galizia che diventa cruciale per continuare l'inseguimento al vertice e per trovare la continuità al momento latente.
Stoičkov segna dopo 12 minuiti, Romario dopo 9 minuti dall'inizio della ripresa, con Ronald Koeman che trasforma il rigore del 3-0 a 10 minuti dalla fine, mettendo al sicuro il risultato, fino al gol del Celta di Losada all'86° minuto.
Il Barcellona riporta il pallone a centrocampo per riprendere il gioco, quando Hagi si ricorda di essere un campione e decide che è il momento di tentare quello che per molti è il gol dei sogni, vale a dire segnare direttamente da calcio d'inizio.
La nebbia calata sullo stadio impedisce in parte di godere della giocata del trequartista rumeno, con il pubblico allo stadio e davanti alla TV che non capiscono immediatamente cosa sia successo, potendo intravedere solamente come il portiere Francisco Villanueva arretrare rapidamente finendo però per poter solo guardare la palla insaccarsi in rete. Il tiro di Hagi è preciso e della giusta potenza arrivando ad insaccarsi al centro della porta, con la classica traiettoria a scendere della quale l'esecutore è maestro.
La partita terminerà 2-4 e verrà rinominata El Partido Della Nebbia, impreziosita da una rete tra le più incredibile realizzate nella stagione e non solo, la cui immortalità è osteggiata solamente dalla scarsa visibilità.
Un lampo di classe nell'arco di una stagione con tante ombre per il Barça e per il giocatore rumeno, non capace di risollevare una squadra arrivata al termine del grande ciclo con Cruijff in panchina.
Anche per questo motivo, la rete contro il Celta, è stata velocemente ignorata, non solo a causa della nebbia che ne ha reso offuscate le modalità.
Chi ama il calcio ama i giocatori geniali come Hagi, il quale ha abituato anche i palati più fini a giocate ed a tiri che solo i grandissimi possono fare.
Giovanni Fasani
La partita terminerà 2-4 e verrà rinominata El Partido Della Nebbia, impreziosita da una rete tra le più incredibile realizzate nella stagione e non solo, la cui immortalità è osteggiata solamente dalla scarsa visibilità.
Un lampo di classe nell'arco di una stagione con tante ombre per il Barça e per il giocatore rumeno, non capace di risollevare una squadra arrivata al termine del grande ciclo con Cruijff in panchina.
Anche per questo motivo, la rete contro il Celta, è stata velocemente ignorata, non solo a causa della nebbia che ne ha reso offuscate le modalità.
Chi ama il calcio ama i giocatori geniali come Hagi, il quale ha abituato anche i palati più fini a giocate ed a tiri che solo i grandissimi possono fare.
Giovanni Fasani
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