giovedì 12 luglio 2018

LETTONIA DERUBATA!

Dal 1922 al 1940 è formalmente e gloriosamente esistita una nazionale calcistica della Lettonia, capace di prendere parte ai Giochi Olimpici del 1924 e di sfiorare, non senza polemiche, la partecipazione al Mondiale del 1938, appena due anni prima di essere annessa all'Unione Sovietica.
E' inutile ricordare come il periodo in questione sia socialmente e politicamente turbolento, con gli successivi avvenimenti che andranno a rivoluzionare confini, identità nazionali e le vite di tantissime persone.
Se nel 2004 gli uomini di Aleksandrs Starkovs sono passati alla storia per aver preso parte all'Europeo in Portogallo, allo stesso modo quelli arrivati ad un passo dall'andare in Francia meritano di essere ricordati.


Per la prima volta la nazionale baltica prende parte alle qualificazioni e, ironicamente ma funzionalmente dal punto di vista logistico, viene abbinata alla vicina Lituania per disputare un doppio spareggio volto a determinare il futuro avversario dell'Austria, al tempo conosciuta come Wunderteam (Squadra delle Meraviglie).
Prima di pensare alla squadra di Heinrich Retschury, plasmata dal grande Hugo Meisl, la Lettonia deve sconfiggere la nazionale confinante, più esperta avendo preso parte anche alle qualificazioni quattro anni prima, ma idealmente più povera di talento.
La federazione di Riga affida la squadra a Rudolf Stanzel il quale può contare sui gol dell'attaccante di origine ebrea Iļja Vestermans, ancora oggi una delle glorie del calcio lettone e di Vaclavs Borduško, nonché sulle geometrie di Ēriks Pētersons, noto anche per essere un giocatore di hockey sul ghiaccio.
Anche nel reparto di difensivo non mancano gli elementi di valore quali Pēteris Lauks e Rūdolfs Slavišens, due autentiche colonne della nazionale, con il primo nel giro della nazionale addirittura dal 1926.
Drammatica la storia dell'avviatore  Romualdas Marcinkus, capitano nella partita di andata giocata a Riga, il quale nel 1942 verrò abbattuto in volo e successivamente giustiziato dalla Gestapo dopo un tentativo di evasione.
 
 
Considerato un fuoriclasse in campo, grazie ai suoi servigi prestati all'esercito ed al suo prodigarsi per salvare i compagni di cella, riceverà postumo l'Ordine del granduca Gediminas, prestigioso riconoscimento nazionale.
La Seconda Guerra Mondiale avrà conseguenze anche sulla vita del portiere Jānis Bebris, anch'egli dedito anche all'hockey, che si troverà costretto all'esilio in Germania dove continuerà a giocare nell'Augsburg prima di emigrare in Francia.
In una nazionale dove quasi tutti eccellono anche in un altro sport va rimarcata la figura di Jānis Lidmanis, campione d'Europa con la nazionale di pallacanestro nel 1935, oltre che protagonista con quella di calcio per ben 55 volte. 
Nella prima gara, giocata il 29 luglio 1937, la Lettonia si impone per 4-2, dominando letteralmente l'incontro e rilassandosi solo negli ultimi minuti quando subisce le due reti avversarie, laconica soddisfazione nell'ambito di una partita senza storia.
Oltre al solito Vestermans il mattatore della partita è Fricis Kaņeps, ventiduenne attaccante dell'Olimpija Liepāja autore di una brillante tripletta, a conferma della facilità con la quale riesce a trovare il gol.
Anche per lui l'imminente guerra porterà immani dolori, finendo per essere deportato in Siberia nel 1944, salvo far ritorno in patria per continuare la carriera calcistica, cercando di dimenticare gli stenti del campo di concentramento.
Se possibile la gara di ritorno, disputata il 3 settembre,è ancora più umiliante per la Lituania, la quale viene sconfitta per 1-5, grazie alla doppiette di Kaņeps e Borduško ed alla rete finale di Vestermans.
Il 5 ottobre 1937 si giocoala decisiva sfida per l'accesso al Mondiale contro l'Austria, poco democraticamente impostata su di un solo incontro da giocare al Prater di Vienna: come se già non bastasse la differenza tecnica tra le compagine, la scelta di fare giocare il Wunderteam sembra annientare di fatto ogni velleità lettone.
A ribaltare tale previsione ci pensa l'immancabile Vestermans dopo 6 minuti, mettendo a segno la rete del vantaggio che gela il pubblico viennese e mette a nudo le debolezza di una Austria al termine del proprio ciclo.
Pur priva di Matthis Sindelar, la squadra di casa reagisce con forza e classe e le reti ancora nel primo tempo di Camilo Jerusalem e Franz "Bimbo" Binter sono sufficienti per garantirle il passaggio del turno.
La sconfitta per 2-1 ed il fatto di essere stata pienamente in partita riempie di orgoglio la matricola lettone, ignara di quello che sta per succedere dal punto di vista politico.
A seguito dell' Anschluss del 12 marzo 1938, l'Austria è formalmente annessa alla Germania, con la conseguenza sportiva che la relativa nazionale calcistica cessa di esistere.
A pochi mesi dall'inizio la FIFA si trova nella situazione di avere solo 15 squadre al via del Mondiale, avendo però la possibilità di consentire l'accesso alla Lettonia.
La federazione di Riga avanza ufficiale richiesta, ma l'organo presieduto da Jules Rimet non l'accoglie, prediligendo invitare senza esito l'Inghilterra, ufficialmente come premio per essersi imposta nel British Home Championship dell'ultimo biennio
Come estrema conseguenza del rifiuto inglese, il Mondiale prende il via con una squadra in meno, senza dare alla rappresentativa lettone la possibilità di gareggiare ed al torneo di avere la sua formula predefinita e, probabilmente, più equa.
 
 
Ancora una volta giochi politici, interessi personali e il complesso contesto dei rapporti tra federazioni ha impedito ad una piccola compagine, probabilmente poco forte politicamente, di raggiungere un obiettivo che sul campo aveva dimostrato di poter meritare.
 
 
Giovanni Fasani
 

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