domenica 15 luglio 2018

IL RE DEL KUWAIT

La figura dello sceicco  Fahad Al-Ahmed Al-Jaber Al-Sabah è ancora oggi il più generico quanto banale riferimento calcistico del calcio del Kuwait.
Con la sua entrata in campo durante la sfida tra la nazionale mediorientale e la Francia al Mondiale 1982, atta a far annullare un gol di Alain Giresse, ha sì creato interesse mediatico e grossolano clamore, ma, di fatto, ha tolto dalle cronache una delle storie calcistiche più belle del periodo.
Grazie alla sapiente guida di Carlos Alberto Parreira ha infatti scritto all'inizio degli anni'80 le più belle pagine delle propria storia calcistica, vincendo la Coppa d'Asia del 1980, ben figurando alle Olimpiadi dello stesso anno e cogliendo proprio nella rassegna mondiale del 1982 un inaspettato pareggio contro la Cecoslovacchia.
A garantire tale gloriosi risultati hanno contribuito in buona parte i gol di Faisal Al-Dakhil, passato alle storie dalle parti di Madīnat al-Kuwait come il Re.

 
Soprannome a parte, siamo davvero di fronte ad un'autentica gloria del calcio kuwaitiano, principalmente per i tantissimi gol fatti con la maglia della nazionale e con il Qadsia SC.
Proprio con la squadra della capitale ha speso l'intera carriera agonistica, finendo per diventare un idolo assoluto dei tifosi soprannominati, guarda caso, i Re.
Purtroppo i dati a disposizione non permettono una quantificazione delle sue segnature con il Qasdia, potendo in tal senso solamente certificare la sua militanza nel Castello Giallo (altro soprannome del club) dal 1973 al 1989.
Più facile delineare il suo percorso in nazionale, dove le presenze ammonterebbero a 83 con ben 37 gol messi a segno: il condizionale è d'obbligo, dal momento che, fermo restando le competizioni ufficiali, diventa difficile recuperare tabellini di amichevoli o tornei minori.
Il suo nome è però legato ad alcune delle reti più importanti della nazionale nel periodo considerato, partendo dai Giochi Olimpici di Mosca 1980.
Il Kuwait passa brillantemente il turno pareggiando 0-0 contro i futuri vincitori della Cecoslovacchia, ma, soprattutto vincendo per 3-1 contro la Nigeria, grazie ad una bella tripletta di Faisal Al-Dakhil.


La partita, oltre che garantire l'accesso ai quarti di finale, mette in mostra tutto il repertorio tecnico dell'attaccante, in particolar modo un portentoso fiuto del gol.
L'avventura si ferma al turno successivo per mano dell'Unione Sovietica, dopo 90 tirati minuti terminati 2-1, ma la spedizione della nazionale kuwaitiana può considerarsi molto più che soddisfacente.
Sulle ali della soddisfazione per aver gareggiato alla pari con formazione di alto livello arriva la vittoria in Coppa d'Asia, ospitata proprio dal Kuwait a settembre dello stesso.
Dopo aver passato il turno come seconda del girone B, a causa della sconfitta contro la Corea del Sud, la squadra di Parreira si scatena in semifinale, battendo il favorito Iran per 2-1, grazie anche ad un gol di Al-Dakhil, vendicando la sconfitta subita in finale quattro anni prima
Quest'ultimo si era già messo in mostra in precedente nella sfida contro il Qatar, mettendo a segno una doppietta nella larga vittoria per 4-0.
La finale conquistata vedo come opponente ancora la Corea del Sud, formazione sulla quale pendendo i favori dei pronostici, avendo altresì trovato in Chung Hae-Won un trascinatore ed un bomber implacabile.
Anche il Kuwait. però, ha il proprio formidabile realizzatore, proprio Al-Dakhil, il quale nella finale rsegna una gran doppietta dopo che Saad Al-Houti aveva aperto le marcature per il clamoroso 3-0 finale.


Nell'emirato scoppia ovviamente la festa, con in calciatori quasi increduli per quella che è l'ufficiale consacrazione di una generazione di talenti mai visti prima.
Particolarmente apprezzata è la coppia offensiva rappresentata da Faisal Al-Dakhil e Jasem Yaqoub, compagni anche nel Qasdia Sc, apparsi perfettamente affiatati ed in gran spolvero nell'arco del torneo.
Il passo successivo è quello di partecipare per la prima volta ad un Mondiale e l'obiettivo viene colto dopo il consueto lungo percorso di qualificazione nel 1981, dove non possono ovviamente mancare i gol di Al-Dakhil, protagonista soprattutto nel match contro l'Arabia Saudita deciso da una sua doppietta.


La compagine che si presenta in Spagna l'anno dopo per la fase finale è vista come una vittima sacrificale, essendo inserita in un duro girone contro Francia, Inghilterra e Cecoslovacchia.
Stampa ed addetti ai lavori concedono ben poche possibilità alla formazione di Parreira, ma vengono subito smentiti sul fatto che il Kuwait sia a Valladolid nelle vesti di malcapitata "Cenerentola"; nel match d'esordio arriva un inaspettato pareggio per 1-1, ottenuto grazie ad un gran gol di Al-Dakhil con un potente e preciso tiro da fuori area.




La rete, premiata come una delle più belle della rassegna, premia una squadra equilibrata e tatticamente saggia e sancisce come il numero 16 del Qasdia SC abbia qualità di ottimo livello: non solo si dimostra scaltro e rapido in area, ma completa il proprio profilo tecnico un calcio potente e preciso che lo rende molto insidioso anche dalla distanza.
Dopo la sconfitta per 4-1 con la Francia e quella onorevole contro l'Inghilterra per 1-0 cala il sipario sull'avventura mondiale del Kuwait e sulle prestazioni del suo attaccante principale, il quale, in altre epoche e circostanza avrebbe potuto costruirsi un carriera in altri lidi.
A 25 anni, ahimè, il suo nome finisce in una sorte di dimenticatoio, nonostante continui a segnare con buona continuità in nazionale, realizzando, ad esempio, due reti nella Coppa d'Asia 1984 chiusa al terzo posto.
La mancata qualificazione al Mondiale 1986 offre al bravo attaccante solamente la Coppa del Golfo e la Coppa d'Asia come palcoscenici internazionali, in un periodo nel quale la copertura mediatica e l'interesse generale è davvero basso per simili competizioni.
Il Re del Kuwait smette ufficialmente nel 1989 a soli 32, praticamente nell'anonimato, venendo soppiantato nella memoria collettiva dal bizzarro sceicco in campo in quel 1982 che dovrebbe essere invece ricordato come un anno storico per il calcio "giocato" del Kuwait.


Faisal Al-Dakhil e compagni andrebbero rivalutati per essere stati apripista di un valente movimento calcistico continentale, che soli in anni recenti ha ottenuto riconoscimento ed attirato interesse.
In particolare la punta dello Qasdia SC appare come un ideale conferma di come anche a latitudini sulla carta impensabili possano nascere fior di talenti e nel caso specifico punte dal profilo completo.
Sarebbe allora il caso di ricordarsi del "Kuwait del Re" e non del "Kuwait dello Sceicco"...





Giovanni Fasani


(Note: per chi volesse approfondire l'episodio dello sceicco ricordiamo un nostro precedente articolo)

 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.