Gli attaccanti del Rosenborg |
Ma già dagli anni '40 si hanno notizie di maltrattamenti verso i più famosi trofei. La Coppa Rimet (trofeo dato in premio al vincitore del torneo mondiale) allo scoppio della guerra, fu nascosta a Roma (l'Italia era la nazione campione del mondo in carica) in casa di un segretario della Federcalcio. Quando i tedeschi lo scoprirono, perquisirono da cima a fondo la casa ma non la trovarono. Era nascosta sotto al letto, dentro ad una scatola da scarpe.
La storia controversa della Rimet prosegue con un primo furto in Inghilerra in occasione di una mostra, dove viene ritrovata alla periferia di Londra sotto un cespuglio, da un cagnolino. Una seconda volta viene trafugata in Brasile dalla sede della Confederazione Calcio. Questa volta, purtroppo, pare sia stata sezionata e venduta per fondere i preziosi metalli di cui era composta.
Negli anni '60 -'70 vi sono molte altre testimonianze di coppe e trofei matrattati: a seguito della vittoria in finale del Chelsea contro il Leeds, nel 1970, i calciatori Hollins e Osgood hanno ben pensato di portare la FA Cup a farsi un bagno ristoratore assieme a loro mentre qualche anno prima Saul e Mackay del Tottenham decidono di utilizzarla per farci uno spuntino post partita, versandoci dentro del latte. Peggio è andata alla League Cup, quando Tueart del Manchester City (vittorioso contro il Newcastle) decise di utilizzarla per brindare, riempiendola di champagne come se fosse un enorme calice.
Hollins e Osgood del Chelsea |
Saul e Mackay del Tottenham |
I veri nostalgici del calcio nostrano, possono ricercare su Youtube un video amatoriale di Ciro Ferrara girato durante la trasferta a Tokyo per la finale di Coppa Intercontinentale. Si può vedere come la Coppa, in albergo, venga letteralmente sequestrata dallo stesso Ferrara, Del Piero e Di Livio che visibilmente alticcio, la schiaffeggia "amorevolmente". Sicuramente le varie Champions League che Galliani si portava a letto, erano più coccolate.
Complice anche lo sviluppo dei social network, negli ultimi anni si sono diffuse molte più notizie di gaffes fatte con premi appena vinti.
Si parte dal 2003, quando tra l'eccessiva euforia generale, Milan Baros del Liverpool ha fatto accidentalmente cadere la Champions League, ammaccando una delle grandi orecchie. A tutt'oggi la Coppa è in mostra al Museo della squadra inglese con il segno della caduta, non è mai stata fatta riparare. Stesso destino è capitato a quella vinta dal Chelsea, uscita dal campo vistosamente graffiata.
William del Corinthians |
In Germania invece, non hanno sicuramente problemi di incendio. Pep Guardiola ha avuto la brillante idea di usare il classico piatto che viene dato ai vincitori della Bundesliga come ombrello per ripararsi da una "secchiata" di birra. Non contento, se l'è fatto scivolare dalle mani mentre controllava se era a posto. Pochi anni prima il piatto aveva fatto la stessa fine ma per colpa di quelli del Dortmund.
La Copa del Rey del 2011 |
Nel 2014 la Federcalcio tedesca ha speso fior di quattrini per risistemare la Coppa del Mondo, arrivata dal Brasile con vari graffi e ammaccature. Voci non confermate, raccontano che anche Oddo, in preda ai fumi dell'alcool, l'abbia fatta cadere in spogliatoio.
Ma, come dicevamo all'inizio, pare che le Coppe vengano utilizzate sempre più per pose hot. Sul sito della Fiorentina, il giorno dell'ingaggio di Joaquin, è comparsa per poche ore una foto di lui con le grazie al vento in posa con la Copa del Rey (sempre lei...). Quelli del Rosenborg per due anni di fila hanno deciso di spogliarsi seguiti dagli africani del Kaizer Chiefs.
Non temete maschietti, anche per noi ci sono buone notizie. Le ragazze del Broendby un paio di anni fa hanno festeggiato con Coppa e lato b in bella mostra.
Noi restiamo in attesa, qualcuno prima o poi userà il trofeo come megafono intonando "prendi una coppa, trattala male..."
Simone "Montiz" Montagna
@officialmontiz
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