venerdì 8 agosto 2014

GLI EROI ROMENI

Pochi giorni fa hanno preso il via le due maggiori competizioni per club in Europa, parliamo ovviamente di Champions ed Europa League.
Com'è ormai consuetudine si gioca il 1° turno preliminare, a cui partecipano le squadre delle nazionali con il ranking più basso. Troviamo, ovviamente, tanti nomi di squadre di cui non immaginiamo neanche l'esistenza; San Marino, Gibilterra, Far Oer mandano in campo le vincitrici dei rispettivi campionati.
Quando va bene, queste squadre, riescono al massimo a segnare un paio di gol, quando va male ne prendono 15 tra andata e ritorno; figurarsi quindi se mai le potremmo trovare nei gironi finali.
Una cosa simile è successa più volte nella storia delle due competizioni, anche se mai vi ha partecipato una squadra delle nazioni sopra citate.
A far parte di quest'ultimo gruppo di squadre non fa eccezione l'Unirea Urziceni, squadra romena dell'omonima città (Urziceni) che nella stagione 2009-2010 arrivò alla fase a gironi del massimo torneo europeo.


Trovare una squadra romena alla fase finale della Champions League non è poi così strano, anche se nella maggior parte dei casi a parteciparvi è la Steaua Bucarest, per altro unica squadra del paese balcanico ad aver vinto a livello europeo.
L'Unirea è stata fondata nel 1954 ma senza però partecipare ai campionati romeni, si limitava a qualche torneo locale fino al 1976, anno in cui viene inserita nella Diviza D, la quarta serie del calcio locale.
Gli inizi non sono promettenti, fatto salvo per qualche promozione nella Diviza C, serie che viene vinta dalla squadra biancoblu nella stagione 2002-2003.
Ma cos'ha fatto così speciale questa squadra durante la stagione 2008-2009, anno dell'unico scudetto? Assolutamente nulla, solo la capacità del tecnico Dan Petrescu di assimilare un ottimo gruppo capace di fare del Tineretului un vero e proprio fortino, violato solamente in due occasioni.


L'Unirea non deve neanche fare i preliminari della Champions League e viene inserita nel Gruppo G insieme a Siviglia, Stoccarda e Glasgow Rangers; un girone non impossibile, se non che la squadra romena ha zero come numero di esperienza internazionale.
L'avventura europea ha inizio il 16 settembre 2009 quando i biancoblu scendono al Ramon Sanchez Pizjuan per affrontare il Siviglia; al termine dei 90 minuti il risultato è di tutto rispetto, 2-0 per gli spagnoli grazie alle reti di Luis Fabiano e Renato.
13 giorni dopo arriva il debutto casalingo, si gioca allo stadio Steaua in quanto il Tineretului non è omologato per le competizioni europee.
All'iniziale gol di Tasci, risponde il centrocampista 25enne Serban Dacian Varga al minuto 48 con uno splendido tiro che batte Lehmann, siglando il primo storico gol della formazione romena nella Champions League.
Dopo la lunga pausa di tre settimane, si torna in campo il 20 ottobre; teatro della sfida Ibrox Park, casa dei Rangers di Glasgow.
E' la sera in cui si fa la storia. L'Unirea batte i Rangers 4-1 in rimonta; una partita pazzesca complici tre autogol (due a favore dei romeni) ed un rigore fallito dagli scozzesi.
Per gli ospiti vanno a segno il l'attaccante Marius Bilasco ed il difensore argentino Pablo Brandan (FOTO).


Le restanti tre partite qualificano i romeni all'Europa League, essendo arrivati terzi ad 1 solo punto dallo Stoccarda secondo.
Nella penultima partita è arrivata anche la soddisfazione della prima vittoria casalinga grazie ad un'altra autorete, quella di Dragutinovic, difensore serbo del Siviglia.
Purtroppo, per la squadra romena, il sorteggio non è dei più semplici. L'avversario è il certo più quotato Liverpool che dopo l'1-0 casalingo, vince anche in Romania 3-1 estromettendo anzitempo gli eroi romeni.
Rimane comunque nel cuore di tanti tifosi la splendida cavalcata e la soddisfazione di aver visto il piccolo club di Urziceni giocare tra i grandi ed in stadi da grandi.
Purtroppo, però, nel 2011 arriva la triste notizia che la squadra biancoblu è stata squalificata da tutte le competizioni romene per problemi economici; ne è derivato il conseguente (e triste) scioglimento; il tutto come in una delle più cupe storie balcaniche.


Matteo Maggio

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