Solamente in anni recenti il calcio maltese ha raggiunto un livello accettabile, grazie principalmente ai progressi fatti dalla suddetta nazionale.
Quest'ultima è stata per anni la classica squadra materasso nei vari gironi di qualificazione, arrivando a subire delle vere e proprie goleade contro le formazioni più blasonate.
La possibilità per i calciatori maltesi di emigrare verso campionati più competitivi ha portato Malta ad essere successivamente un avversario più competitivo e preparato.
Precursore ed elemento indispensabile per la crescita di tale contesto è sicuramente Carmel Busuttil, in assoluto il più forte calciatore maltese di ogni epoca.
Attaccante completo dall'ottima tecnica e dalle apprezzabili doti atletiche, cresce calcisticamente nel Rabat Ajax dove giovanissimo contribuisce con 47 reti in 106 partite alla vittoria di 2 titoli nazionali (1984/1985 e 1985/1986). A tali successi si aggiungono la coppa nazionale maltese del 1986 e la Supercoppa del 1985 e del 1986.
Nel 1987 a soli 23 anni le sue qualità sembrano sprecate nell'isola mediterranea e per lui si apre la possibilità di trasferirsi niente poco di meno che in Italia.
A riprova della scarsa considerazione verso il calcio maltese, viene ingaggiato dal Verbania, squadra militante nell'allora campionato di Promozione Regionale, due serie sotto la prima categoria professionistica.
Tale trasferimento avviene grazie al consiglio di Adelmo Paris, calciatore del Verbania che ha avuto l'opportunità di affrontate Busuttil con la maglia dello Zurriek, squadra dell'omonima cittadina maltese.
Tale trasferimento avviene grazie al consiglio di Adelmo Paris, calciatore del Verbania che ha avuto l'opportunità di affrontate Busuttil con la maglia dello Zurriek, squadra dell'omonima cittadina maltese.
Nonostante il contesto poco competitivo, Busuttil si mette in luce segnando 8 reti in 20 apparizioni, che unite alle buone prove con la maglia della nazionale gli valgono l'ingaggio della squadra belga del Genk per la stagione successiva.
Tale club è appena nato dalla fusione tra il Waterschei Thor ed il K.F.C. Winterslag e durante la permanenza del giocatore maltese conosce anche la retrocessione proprio nella stagione 1988/1989.
Busuttil si fa apprezzare dal pubblico belga grazie alle sue ottime prestazioni ed ai suoi gol (57 in 183 apparizioni), dimostrando che anche a Malta possono nascere calciatori di buon livello.
Di lui piacciono soprattutto la personalità con la quale punta il diretto avversario e la sicurezza con la quale prova anche giocate di difficoltà elevata.
Di lui piacciono soprattutto la personalità con la quale punta il diretto avversario e la sicurezza con la quale prova anche giocate di difficoltà elevata.
Nonostante il buon ambientamento in Belgio fatica a mettersi in mostra a livello internazionale, essendo il Genk una squadra di seconda fascia ed essendo Malta una nazionale ancora poco competitiva.
Con i Cavalieri di St.John dà il massimo riuscendo ad elevarsi rispetto a tutti i compagni, ma la sensazione è quella di vedere un indubbio talento limitato dalla pochezza tecnica globale della squadra.
A livello personale spicca la bella doppietta inflitta alla Spagna nel 1983, quando le Furie Rosse penano non poco ad avere la meglio per 3-2 e soprattutto a contenere un Busuttil particolarmente ispirato.
Tali reti rappresentano anche le sue prime marcature in nazionale, dopo l'esordio avvenuto un anno prima in un match contro l'Islanda.
Purtroppo per lui un simile risultato è l'eccezione in un percorso di partite terminate sempre con passivi altamente penalizzanti per la rappresentativa maltese.
Un esempio lampante di tale situazione è una partita giocata da Malta contro l'Italia nel 1993: la squadra allenata da Arrigo Sacchi si impone con un perentorio 6-1, per nulla impensierita dalla compagine maltese, se non per le continue giocate di Busuttil, che al 68' costringe al fallo da rigore Pagliuca realizzando poi lui stesso la rete della bandiera.
Ancora più esemplificativo è il suo bilancio totale con la maglia di Malta: in 113 apparizioni i gol da lui realizzati sono solo 23, ma visto il contesto nel quale di trova a giocare dovrebbero essere visti come vere e proprie prodezze e conquiste a livello personale.
Nonostante i pessimi risultati di squadra, il giocatore nato ad Ir Rabat gioca con grande orgoglio per la propria nazione, diventando un idolo per ogni tifoso maltese, anche per chi lo vede e lo vedrà come avversario nelle squadre di club.
Nel 1994 decide di tornare in patria per vestire la maglia del Sliema Wanderers, con il quale ha la possibilità di rimpinguare la sua personale bacheca dei trofei, con un campionato, una coppa nazionale e due Supercoppe.
Come sempre il suo contributo in termini di gol è notevole e si quantifica in 78 reti in 191 partite , che lo rendono il giocatore più decisivo del periodo nel contesto maltese.
Si ritira nel 2001 a 37 anni dopo aver giocato complessivamente 611 partite ufficiali e segnato 213 reti.
Nel 2004 in coincidenza con il 50° anniversario della UEFA, la federazione maltese lo indica come giocatore più forte e rappresentativo del suo paese: Busuttil ha così l'opportunità di vedere il suo nome vicino a quelli di campioni quali Dino Zoff, Johan Cruijff, Di Stefano ed altri autentici fenomeni.
Sicuramente Busutill non rientra nella cerchia ristretta dei fuoriclasse e fuori dal contesto maltese può essere definito al massimo un buon calciatore.
Ma dalle parti di La Valletta ancora sognano di vedere un calciatore in grado di affrontare a testa alta anche avversari superiori, segnando anche reti come quella di seguito.
Se ai giorni nostri la nazionale maltese vende cara la pelle anche contro avversari tecnicamente superiori, lo si deve anche a Carmel Busuttil, autentico alfiere della propria nazione.
Un calciatore che ha sempre difeso ed onorato il suo paese dai polverosi campi della Promozione italiana ai più prestigiosi stadi d'Europa
Giovanni Fasani
A livello personale spicca la bella doppietta inflitta alla Spagna nel 1983, quando le Furie Rosse penano non poco ad avere la meglio per 3-2 e soprattutto a contenere un Busuttil particolarmente ispirato.
Tali reti rappresentano anche le sue prime marcature in nazionale, dopo l'esordio avvenuto un anno prima in un match contro l'Islanda.
Purtroppo per lui un simile risultato è l'eccezione in un percorso di partite terminate sempre con passivi altamente penalizzanti per la rappresentativa maltese.
Un esempio lampante di tale situazione è una partita giocata da Malta contro l'Italia nel 1993: la squadra allenata da Arrigo Sacchi si impone con un perentorio 6-1, per nulla impensierita dalla compagine maltese, se non per le continue giocate di Busuttil, che al 68' costringe al fallo da rigore Pagliuca realizzando poi lui stesso la rete della bandiera.
Ancora più esemplificativo è il suo bilancio totale con la maglia di Malta: in 113 apparizioni i gol da lui realizzati sono solo 23, ma visto il contesto nel quale di trova a giocare dovrebbero essere visti come vere e proprie prodezze e conquiste a livello personale.
Nonostante i pessimi risultati di squadra, il giocatore nato ad Ir Rabat gioca con grande orgoglio per la propria nazione, diventando un idolo per ogni tifoso maltese, anche per chi lo vede e lo vedrà come avversario nelle squadre di club.
Nel 1994 decide di tornare in patria per vestire la maglia del Sliema Wanderers, con il quale ha la possibilità di rimpinguare la sua personale bacheca dei trofei, con un campionato, una coppa nazionale e due Supercoppe.
Come sempre il suo contributo in termini di gol è notevole e si quantifica in 78 reti in 191 partite , che lo rendono il giocatore più decisivo del periodo nel contesto maltese.
Si ritira nel 2001 a 37 anni dopo aver giocato complessivamente 611 partite ufficiali e segnato 213 reti.
Nel 2004 in coincidenza con il 50° anniversario della UEFA, la federazione maltese lo indica come giocatore più forte e rappresentativo del suo paese: Busuttil ha così l'opportunità di vedere il suo nome vicino a quelli di campioni quali Dino Zoff, Johan Cruijff, Di Stefano ed altri autentici fenomeni.
Sicuramente Busutill non rientra nella cerchia ristretta dei fuoriclasse e fuori dal contesto maltese può essere definito al massimo un buon calciatore.
Ma dalle parti di La Valletta ancora sognano di vedere un calciatore in grado di affrontare a testa alta anche avversari superiori, segnando anche reti come quella di seguito.
Se ai giorni nostri la nazionale maltese vende cara la pelle anche contro avversari tecnicamente superiori, lo si deve anche a Carmel Busuttil, autentico alfiere della propria nazione.
Un calciatore che ha sempre difeso ed onorato il suo paese dai polverosi campi della Promozione italiana ai più prestigiosi stadi d'Europa
Giovanni Fasani
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