giovedì 14 settembre 2017

C'ERA UNA VOLTA IL SAARLAND.....

Al termine della Seconda Guerra Mondiale i confini territoriali subiscono un vero e proprio scossone, tale da mettere in discussione anche l'esistenza stessa di interi stati.
La Germania viene divisa in due differenti nazioni, lasciandone una sotto il controllo occidentale e l'altra sotto la pressante influenza dell'Unione Sovietica.
All'interno del territorio tedesco si trova un piccolo protettorato, finito sotto il controllo nazista nel 1935, dopo un plebiscito che lo vede assumere il nome di Westmark.
Nella generale nomenclatura tale territorio è denominato Saarland e dopo essere finito sotto il controllo francese nel 1945, arriva a conoscere 3 anni di assoluta indipendenza.
Nel 1954, infatti, Francia e Germania propendono di creare una nazione a se stante, con capitale Saarbrücken e con tutti i crismi per concorrere anche in campo sportivo.
In campo calcistico la federazione già esiste dal 1950, ma con la creazione della FIFA la prima nazionale del Saarland partecipa di diritto alle qualificazioni per il Mondiale 1954.


Con la maglia biancoblu, la piccola rappresentativa viene inserita nel Gruppo 1 con la Norvegia e soprattutto contro la Germania Ovest.
Non siamo però di fronte alla classica "cenerentola", sebbene all'inizio delle qualificazioni abbia all'attivo solamente sei amichevoli per giunta contro rappresentativa nazionali B; in primis la squadra è allenata dal leggendario Helmut Schön, allenatore che più o meno vent'anni dopo porterà la Germania Ovest a vincere Europeo e Mondiale.
Nell'epoca oggetto di analisi è un giovane commissario tecnico, in carica dal 1952, con una fugace esperienza all'Herta Berlino, ma già in possesso di quelle doti caratteriali e di quell'acume tattico che lo consegneranno alla storica calcistica.
Secondariamente la rosa a disposizione del tecnico di Dresda è di assoluto valore e sono in molti a credere che il Saarland possa davvero vendere cara la pelle nelle partite di qualificazione.
I giocatori a disposizione provengono quasi tutti dal Saarbrücken FC e tra loro vi sono profili interessanti e dal valore assolutamente significativo.
Nel reparto difensivo spicca la presenza di Waldemar Philippi, leader assoluto della squadra e detentore di presenze nella relativa nazionale (18 presenze).


Lo coadiuvano Theodor Puff, Karl Berg e Albert Keck, tutti a protezione dell'estremo difensore Erwin Strempel
A centrocampo offrono dinamismo e perizia tattica Peter Momber e Kurt Clemens, con quest'ultimo in forza al Nancy nel periodo considerato
Nel reparto offensivo troviamo tre elementi dal gol facile, Herbert Binkert, Herbert Martin e Gerhard Siedl, con quest'ultimo che giocherà anche sei partite (con tre gol) nella Germania Ovest dopo la riunificazione.
La squadra allenata da Schön fa i suo esordio in casa della Norvegia ed ottiene una sorprendente vittoria in rimonta per 3-2, in una gara equilibrata e spettacolare.
La prestazione del Saarland mette un minimo di paura alla Germania Ovest, la quale, sempre ad Oslo, otterrà solamente un pareggio per 1-1 nella seconda partita del raggruppamento.
Viene da sé che risulta decisiva la partita giocata a Stoccarda che mette di fronte la squadra di Josef "Sepp" Herberger proprio alla compagine guidata in campo da Philippi; in tale circostanza viene però fuori la superiorità della squadra tedesca, vincitrice con un netto 3-0.
La netta affermazione sembra spegnere l'entusiasmo della giovane rappresentativa, evidentemente scottata dalla superiorità degli avversari e dalla facilità con la quale hanno contenuto gli attacchi di Siedl e compagni.
Si spiega in questo modo il pareggio per 0-0 contro la Norvegia nella capitale Saarbrücken, risultato che lascia l'amaro in bocca dopo la bella vittoria ottenuta nella gara di andata.
Due settimane dopo la Germania Ovest rifila cinque reti agli scandinavi, rendendo decisivo l'ultimo match contro il Saarland, atto a determinare l'unica qualificata del raggruppamento.
La rappresentativa allenata da Herberger  si presenta allo studio Ludwigsparkstadion, con un punto di vantaggio e trova un ambiente caldissimo, con entrambe le tifoserie che si mischiano cordialmente, ma che allo stesso tempo auspicano un successo della propria squadra.
Davanti ad un pubblico che supera ampiamente la capienza massima dell'impianto, i tedeschi dell'ovest offrono una sontuosa prestazione, portandosi sul 3-0 dopo solo un'ora e contenendo le avanzate avversarie portando tale risultato fino alla fine dell'incontro.


La delusione per il Saarland è comunque contenuta e lo si evince anche delle parole di una dei protagonisti in campo, Kurt Clemens, che al termine dell'incontro dichiara: "  mi sento tedesco e mi sarebbe spiaciuto se la squadra in cui avevo sognato di giocare fin da ragazzo non fosse andata in Svizzera. Se anche avessimo vinto, al Mondiale noi non avremmo avuto alcuna chance"
Parole che la dicono lunga su come l'indipendenza del piccolo protettorato sia vista sotto tutti i punti di vista come temporanea, restando nel cuore di ogni abitante di Saarbrücken la bandiera della Germania.
La relativa nazionale continuerà la propria attività fino al 1956, giocando altre nove amichevoli, due della quali contro le prime scelte Svizzera ed Olanda; proprio contro quest'ultima ad Amsterdam giocherà l'ultima partita come Saarland, appena prima di ritornare sotto il controllo politico e territoriale della Germania Ovest.
Da rilevare le figure di due nuovi calciatori, gli attaccanti Heinz Vollmar e Karl Ringel, entrambi protagonisti successivamente anche con la nazionale tedesca.
La breve avventura di quella che è stata definita la Terza Germania è senz'altro particolare e possibile solo in un periodo postbellico, quando l'identità testa di un territorio può essere messa in discussione.
Resta il ricordo di una compagine coriacea e di ottimo livello, arrivata anche ad impensierire quello che era stato ed attualmente è la usa nazione di riferimento.

(Fonti:http://www.12alessandrelli.com/2015/08/l-epopea-del-saarland-la-terza-nazionale-tedesca.html)
 


 
Giovanni Fasani

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