Nella metà degli anni'80 la squadra albanese del Flamurtari si fa conoscere al di fuori dei confini nazionali grazie a due indimenticabili doppi confronti contro il grande Barcellona.
Nella Coppa Uefa 1986/1987 al primo turno la squadra di Valona impatta per 0-0 al Camp Nou e nella gara di ritorno culla per 23 minuti la possibilità di passare il turno, grazie al gol di Vasil Ruci.
A salvare la squadra Blaugrana da una clamorosa eliminazione ci pensa Esteban Vigo ad un minuto dalla fine, gettando nello sconforto più totale il pubblico del Flamurtari Stadium, già pronto ad una festa di dimensioni epocali.
L'anno successivo i rossoneri si ripresentano al via della medesima competizione, trascinati dalle grandi giocate di Sokol Kushta, decisivo nel primo turno contro il Partizan Belgrado e grande protagonista nella sfida degli ottavi contro la "Chimera" Barcellona.
L'esordio del Flamurtari nella coppa Uefa 1987/1988 avviene in casa davanti a 19000 spettatori, letteralmente portati al settimo dalla cielo dalla vittoria per 2-0, decisa dall'autorete di Aleksandar Đorđević e dal gol di Roland Iljadhi a pochi minuti dalla fine.
Il ritorno a Belgrado è ovviamente di tutt'altro tenore, con la squadra di casa che al 60° riequilibra le sorti della qualificazione grazie alle marcature di Goran "Plavi" Stevanović su rigore e di Fadil Vokrri.
A 7 minuti dalla fine, però, sale in cattedra Kushta, il quale con una giocata di altissimo livello va a mettere la palla sotto l'incrocio dei pali, dopo una persistente azione personale sulla fascia sinistra.
La bellissima rete consegna la qualificazione alla squadra albanese, grazie al principio del gol segnato in trasferta, fatale l'anno prima nel confronto con il Barcellona.
Il sorteggio per il turno successivo è tutto sommato benevolo, dal momento che mette di fronte i rossoneri di Valona ai tedeschi dell'est del BSG Wismut Aue, i quali però vincono la gara tra le mura domestiche per 1-0.
Il Flamurtari fa valere la maggior classe nella partita di ritorno, dove le reti di Rrapo Taho e Vasil Ruçi valgono la qualificazione, esaltando il pubblico del piccolo stadio di Valona.
L'urna si dimostra meno generosa per lo scontro successivo, dal momento che mette nuovamente di fronte di Leonidha Çuri al Barcellona, con andata da giocare in Catalogna.
Questa volta gli uomini di Luis Aragones pigiano sull'acceleratore senza indugi, segnando 4 reti in 60 minuti, grazie alla doppietta di Gary Lineker ed ai gol di Urbano e Carrasco.
Un rigore di Ruçi al 70° minuto serve solo ad accorciare le distanze, lasciando comunque ben poche speranze di ribaltare il risultato nel ritorno previsto quindici giorni dopo.
Il 9 dicembre 1987 sembra esserci tutta a Valona a sostenere i propri beniamini per l'ottenimento quantomeno di una vittoria storica, da tramandare ai posteri e da esibire come un vanto per quella che viene definita la squadra degli Sbandieratori (da Framur che significa bandiera).
La veemenza messa in campo dal Flamurtari viene premiata al 15°quando è ancora Sokol Kustha a segnare un gran gol con un potente tiro di sinistro di prima intenzione.
Il grande portiere Andoni Zubizarreta può solo guardare il pallone infilarsi all'incrocio, mentre Kustha, capitano per giunta della compagine albanese, può esprimere tutta la sua gioia.
La prodezza dell'attaccante di Valona resterà l'unica rete della partita, inutile ai fini della qualificazione, ma storica nella storia del club albanese e più specificatamente nella carriera dello stesso Kustha.
Senza più toccare simili vette, la versatile punta si è comunque costruito una buona carriera sia in patria, anche con la maglia del Partizani Tirana, sia all'estero, con esperienze In Grecia all'Iraklis e Apollon Kalamarias e a Cipro, con Olympiakos Nicosia e Ethniskos Achnas.
Sempre a livello internazionale ha vestito la maglia della nazionale 32 volte, mettendo a segno 10 reti, in un periodo di scarse soddisfazioni per le Shqiponjat.
Indiscutibilmente, però, le due magnifiche reti messe a segno nella Coppa Uefa 1987/1988 sono di fatto due pezzi di storia del calcio albanese e la conferma che il talento e le capacità tecniche siano da sempre di casa nella nazione dell'Aquila Bicefala.
Nonostante il Flamurtari vanti in bacheca un titolo nazionale, conquistato nella stagione 1990/1991, sono sicuro che se ci fosse qualcosa da raccontare ai nipotini, i nonni di Valona ricorderebbero di quando Sokol Kushta segnava al Partizan Belgrado ed al Barcellona.....
Giovanni Fasani
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