All'indomani della prodigiosa prodezza realizzativa i media ne hanno giustamente esaltato il valore, alcuni sostenendo altresì come nessuno prima di lui fosse riuscito a centrare un "pokerissimo" in così pochi minuti.
In realtà c'è chi è riuscito a fare addirittura meglio, mettendo a segno le 5 segnature in appena 7 minuti.
Il prolifico attaccante in questione è l'ungherese Ferenc Hirzer e per rinverdire i fasti di tale record di segnature dobbiamo andare indietro nel tempo di molti anni, precisamente al 20 giugno 1926.
L'ambito di riferimento è il campionato italiano, del quale si gioca la ventunesima giornata, con la Juventus, futura vincitrice del torneo, impegnata sul campo del Mantova.
Mattatore nel corso di tutta la stagione è proprio Hirzer, il quale al termine del campionato vince la classifica cannonieri con ben 35 reti, realizzate in appena 26 apparizioni.
Cinque di tali prodezze le mette a segno proprio contro la malcapitata squadra lombarda, letteralmente spazzata via dagli uomini di Jenő Károly con un sonoro 1-8.
Sul risultato di 0-1,ottenuto grazie ad un gol di Antonio Vojak, si scatena letteralmente l'attaccante ungherese, che dal 33° al 39° minuto mette a segno 5 reti, mostrando tutto il suo repertorio tecnico.
A parte il secondo gol realizzato su rigore, Hirzer dimostra alla difesa Biancorossa il perché viene soprannominato la Gazzella: partendo dalla sinistra è in grado di compiere dirompenti accelerazioni che lacerano letteralmente la difesa Virgiliana, concludendo poi con angolate quanto potenti conclusioni.
Non è dato sapersi se al termine di ogni sgroppata si sia abbandonato ad un suo personalissimo vezzo: tenendo in modo ossessivo alla sua perfetta pettinatura, era solito avere nel pantaloncino un pettine, che utilizzava quando la veemenza della sua corsa scompigliava i capelli.
Non è dato sapersi se al termine di ogni sgroppata si sia abbandonato ad un suo personalissimo vezzo: tenendo in modo ossessivo alla sua perfetta pettinatura, era solito avere nel pantaloncino un pettine, che utilizzava quando la veemenza della sua corsa scompigliava i capelli.
Non c'è assolutamente verso di contenerlo ed il povero portiere Rizzi può solo raccogliere mestamente il pallone in rete, non potendo opporsi in nessun modo ad un simile talento.
A parziale consolazione resta il fatto che tutte le difese italiane in quell'occasione faticano fortemente a limitare tale virtù, dal momento che un simile talento nei confini italici ancora non si era visto.
Purtroppo per la Juventus, ma anche per il calcio italiano, il regolamento che vieta di mettere in campo più di due stranieri ne limita fortemente il futuro impiego: nella stagione 1926/1927 scende in campo solamente 17 volte, riuscendo comunque ad andare in rete 15 volte.
L'anno successivo le regole permettono di impiegare solamente oriundi e per il forte attaccante magiaro non c'è più spazio; i tifosi prendono davvero male il suo "forzato" rientro in Ungheria, soprattutto un giovane Gianni Agnelli, da sempre suo grande estimatore, che non esiterà a ricordarlo come uno dei più grandi campioni da lui ammirati anche negli anni a venire.
Oltre a tale prestigioso attestato di stima vi son i tanti gol realizzati ad ogni livello a comprovarne il valore: anche in patria Hirzer si conferma un incubo per ogni difesa, così come nel contesto della forte nazionale ungherese.
Probabilmente non ha più ripetuto l'exploit di segnare 5 reti in 7 minuti, ma i numeri a disposizione sanciscono senza ombra di dubbio una capacità realizzativa portentosa.
Certo il confronto con Lewandowski vale limitatamente al particolare delle 5 reti realizzate, essendo le epoche di riferimento estremamente differenti (siamo di fronte quasi a due sporti differenti per regole e capacità fisico-atletiche).
E' però corretto asserire che se l'attaccante polacco è attualmente uno dei migliori d'Europa nel suo ruolo, circa novant'anni prima anche Frenc Hirzer poteva fregiarsi di tale appellativo.
Restiamo in attesa, nel frattempo, di qualcuno in grado di fare 5 gol in meno di 7 minuti...
Giovanni Fasani
A parziale consolazione resta il fatto che tutte le difese italiane in quell'occasione faticano fortemente a limitare tale virtù, dal momento che un simile talento nei confini italici ancora non si era visto.
Purtroppo per la Juventus, ma anche per il calcio italiano, il regolamento che vieta di mettere in campo più di due stranieri ne limita fortemente il futuro impiego: nella stagione 1926/1927 scende in campo solamente 17 volte, riuscendo comunque ad andare in rete 15 volte.
L'anno successivo le regole permettono di impiegare solamente oriundi e per il forte attaccante magiaro non c'è più spazio; i tifosi prendono davvero male il suo "forzato" rientro in Ungheria, soprattutto un giovane Gianni Agnelli, da sempre suo grande estimatore, che non esiterà a ricordarlo come uno dei più grandi campioni da lui ammirati anche negli anni a venire.
Oltre a tale prestigioso attestato di stima vi son i tanti gol realizzati ad ogni livello a comprovarne il valore: anche in patria Hirzer si conferma un incubo per ogni difesa, così come nel contesto della forte nazionale ungherese.
Probabilmente non ha più ripetuto l'exploit di segnare 5 reti in 7 minuti, ma i numeri a disposizione sanciscono senza ombra di dubbio una capacità realizzativa portentosa.
Certo il confronto con Lewandowski vale limitatamente al particolare delle 5 reti realizzate, essendo le epoche di riferimento estremamente differenti (siamo di fronte quasi a due sporti differenti per regole e capacità fisico-atletiche).
E' però corretto asserire che se l'attaccante polacco è attualmente uno dei migliori d'Europa nel suo ruolo, circa novant'anni prima anche Frenc Hirzer poteva fregiarsi di tale appellativo.
Restiamo in attesa, nel frattempo, di qualcuno in grado di fare 5 gol in meno di 7 minuti...
Giovanni Fasani
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.